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L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

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Ferrara Jazz e dintorni: 24 e 25 novembre

23. novembre 2017 – 22:42No Comment
Ferrara Jazz e dintorni: 24 e 25 novembre

Weekend di Jazz moderno: centro Pandurera di CentoVenerdì 24 novembre, ore 21,  con il Trio di Kenny Werner completato da due musicisti virtuosi come Johannes Weidenmueller al contrabbasso e Ari Hoenig alla batteria. Poi al Jazz Club Ferrara, sabato 25 novembre, ore 21.30: Human Feel, con  Andrew D’Angelo (sax alto), Chris Speed (sax tenore/clarinetto), Kurt Rosenwinkel (chitarra) e Jim Black (batteria) .

Venerdì 24 novembre, ore 21, Cento (Fe), Centro Pandurera.

Leader indiscusso del modern jazz sin dagli anni ’70, Kenny Werner (Brooklyn, classe 1951) è pianista, compositore e arrangiatore sopraffino. Studia alla Manhattan School of Music, per poi perfezionarsi presso il Berklee College di Boston dove si distingue per una naturale attitudine all’improvvisazione che unita ad una spiccata sensibilità gli consentono di scandagliare differenti linguaggi musicali ampliandone fin da subito e con originale creatività i confini. Non a caso, all’inizio degli anni ’80, Werner entra a far parte della Village Vanguard Orchestra non solo come pianista, ma anche come compositore e arrangiatore. Questa importante esperienza lo conduce poi a comporre per altre formazioni di ampio respiro negli Stati Uniti come in Europa, mentre prendono contemporaneamente vita importanti collaborazioni con artisti del calibro di Charles Mingus, Joe Lovano, Ron Carter, Lee Konitz, Joe Henderson, Tom Harrell, John Scofield, Toots Thielemans. Oltre ad essere stato alla guida di band comprendenti Paul Motian, Jack DeJohnette, Eddie Gomez, Dave Holland, Charlie Haden e Billy Hart, nel 2000 Werner forma il proprio inossidabile trio completato dal perfetto timing di Johannes Weidenmueller e dal drumming di un fuoriclasse come Ari Hoenig con cui realizza diverse registrazioni e numerose tournée in tutto il mondo, continuando ad affinare la propria ricerca che unisce musica e spiritualità. Il Concerto promosso dalla Fondazione Teagtro G.Borgatti è in collaborazione con il Ferrara Jazz Club e rientra nella ricca e prestigiosa programmazione della stagione 2017/2018 del torrione San Giovanni.

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sabato 25 novembre, ore 21:30. Ferrara/Torrione San Giovanni, Jazz Club Ferrara.

Human Feel, la leggendaria incubatrice di talenti jazz del XXI secolo formata da Andrew D’Angelo al sax alto, Chris Speed al sax tenore e clarinetto, Kurt Rosenwinkel alla chitarra e Jim Black alla batteria, si è riunita per un tour europeo che segna i trent’anni di attività e fa tappa al Jazz Club Ferrara sabato 25 novembre (inizio ore 21.30).

Fin dai primi passi, mossi nel fertile terreno della Knitting Factory di New York, il gruppo propone un originale linguaggio artistico che spazia liberamente tra diverse influenze musicali, bilanciando ordine e caos, disciplina e anarchia, tradizione e avanguardia. Una band di culto che ha influenzato le nuove generazioni di ascoltatori e che si è ritagliata il proprio spazio privilegiato nel mondo della musica creativa internazionale.

Chris Speed (Seattle nel 1967) è musicista virtuoso e spericolato innovatore che può vantare collaborazioni con artisti del calibro di Uri Caine, John Zorn, Drew Gress, John Hollembeck e Tim Berne solo per citarne alcuni.

Cresciuto a Seattle a fianco di Speed, il sassofonista Andrew D’Angelo emerge sulla scena prorio con gli Human Feel grazie a cui seguono importanti sodalizi con Erik Friedlander, Reid Anderson, Jamie Saft, Bobby Previte, Ed Schuller e Trevor Dunn tra gli altri.

Altro elemento esploso sulla scena di New York grazie alla stessa band è Jim Black, divenuto in breve tempo uno dei sidemen più richiesti della Grande Mela. Dotato di una tecnica superiore e di una straordinaria sensibilità musicale, Black è in grado di interpretare mille atmosfere: da quelle balcaniche del Tiny Bell Trio di Dave Douglas, all’energia degli AlasNoAxis, alle sorprendenti riletture di Gershwin e all’elettrico omaggio a Luciano Berio a fianco di Uri Caine.

In oltre vent’anni di carriera il chitarrista Kurt Rosenwinkel ha dato prova di possedere formidabili qualità esecutive, un suono ricercato e peculiare, e una concezione compositiva innovativa e talvolta visionaria. Caratteristiche che lo hanno confermato al centro dell’attenzione della critica e gli hanno procurato un vasto seguito di fan in tutto il mondo. Preziose le numerose collaborazioni sia con nomi storici come Gary Burton e Paul Motian sia con straordinari musicisti come Brad Mehldau e Mark Turner, con i quali ha contribuito a connotare, riscrivendolo, il linguaggio del jazz di questi ultimi anni.

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