JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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Crossroads/ al via con PAOLO FRESU & Carpe Diem

20. febbraio 2018 – 17:22No Comment
Crossroads/ al via con PAOLO FRESU & Carpe Diem

Crossroads inaugurerà la XIX edizione al Teatro Fabrizio De André di Casalgrande (RE), luogo ormai da molti anni deputato a dare il via alla kermesse jazzistica. Ma il legame con la tradizione quest’anno è ancora più forte, dato che sabato 24 febbraio (ore 21:15) si esibirà Paolo Fresu con il Devil Quartet presentando  il freschissimo cd «Carpe Diem»(Tǔk Music). Quindi, cogliete l’attimo!

https://link.to/CarpeDiem

L’enorme successo archiviato nel 2017 e la presenza di un programma musicale completamente rinnovato grazie ai materiali del nuovo disco della band, Carpe Diem, hanno fatto di Fresu e soci (Bebo Ferra alla chitarra, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria) la scelta ideale per dare il via alla nuova stagione di Crossroads. Sarà inoltre la prima di ben quattro occasioni per poter apprezzare il soffio poetico di Fresu nel vasto programma festivaliero: il trombettista sardo infatti sarà anche quest’anno artista residente di Crossroads.

Già protagonista dell’inaugurazione di Crossroads 2017, proprio a Casalgrande, Paolo Fresu torna con il suo Devil Quartet per dare il via anche a questa nuova stagione del festival itinerante. Ma nel frattempo il programma musicale della band si è completamente rinnovato, grazie ai brani del nuovissimo progetto discografico Carpe Diem.

Qui Fresu, Ferra, Dalla Porta e Bagnoli sorprendono  proponendo un album completamente acustico (anche la chitarra di Bebo Ferra e e il batterismo morbido di Bagnoli) interpretando composizioni dei membri del quartetto (tranne Un posto al Sole) e da cui spicca una particolare attrazione per la cantabilità delle ballate. 

Il Devil Quartet di Paolo Fresu ha mosso i primi passi sulle scene verso il 2005: raccoglieva l’eredità di una precedente formazione, l’Angel Quartet, e in pratica la sostituiva. La dialettica dei nomi non è affatto casuale. Rispetto alle possenti iniezioni elettriche con le quali la chitarra di Nguyên Lê caricava il sound dell’Angel Quartet, la nuova band si caratterizzò immediatamente per le sue sonorità più nitide, tanto da sembrare acustiche nonostante il lato “elettr/onico” di Fresu e Bebo Ferra. Da allora, nella vorticosa creatività con la quale Fresu inaugura continuamente nuovi progetti (è impressionante la sua sterminata discografia!), il Devil Quartet è rimasto un punto fermo, in maniera da costituire quasi un contraltare all’altra storica formazione del trombettista, il quintetto.

L’attività del Devil Quartet (che va avanti da 12 anni) ha avuto momenti salienti in coincidenza con le pubblicazioni dei dischi Stanley Music (2007) e Desertico (2013), che hanno messo in luce la forza espressiva di un gruppo che si muove senza farsi ingabbiare in un genere musicale univoco: tra jazz, rock e meticciato sonoro, il Devil Quartet alterna sottile poesia e grintosi impasti sonori.

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