CUBA, Amo esta Isla…soy del Caribe

L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

continua...... »
musica

Arte

libri/cDVD

Viaggi

cultura e tradizioni

Home » attualità, Brasile, libri/cDVD

Brasile/ Joca, il “Che” di Calabria

23. aprile 2018 – 22:03No Comment
Brasile/ Joca, il “Che” di Calabria

Era nativo di  San Lucido, piccolo paese sulla costa tirrenica del Cosentino, in Calabria, Libero Giancarlo Castiglia, detto Joca, il ribelle che sfidò il regime dei Gorillas brasiliani. La sua eroica storia è riemersa grazie al paziente lavoro del giornalista e scrittore calabrese Alfredo Sprovieri raccolto nel libro“Joca, il ‘Che’ dimenticato – La vera storia del ribelle italiano che sfidò il regime dei Gorillas”, con introduzione di Goffredo Fofi (Mimesis, 2018).

Circa dieci anni fa Sprovieri scoprì che tra le vittime della dittatura militare brasiliana c’era anche un calabrese, Libero Giancarlo Castiglia, e da allora ha indagato senza sosta per ricostruire la sua storia raccontata nell’interessantissimo libro edito recentemente da Mimemis: Joca, il ‘Che’ dimenticato – La vera storia del ribelle italiano che sfidò il regime dei Gorillas”. Si tratta di una meticolosa inchiesta giornalistica sulla storia di Castiglia emigrato a 11 anni a metà degli anni Cinquanta con la sua famiglia in Brasile. Un guerrigliero, un rivoluzionario del Novecento conosciuto nel grande paese del Sudamerica ma di cui nel nostro Paese non si sapeva nulla fino a poche settimane fa. Operaio metalmeccanico, a 17 anni Castiglia fa il tornitore in fabbrica ma ha due passioni: la politica e il giornalismo. Legge e scrive molto, ama la letteratura e la filosofia. E’ attratto dal Partito comunista brasiliano e comincia a collaborare con il giornale “A Classe Operaria”. Nel 1964 il Brasile è sconvolto da un colpo di Stato e prende il comando la giunta militare. I comunisti diventano clandestini e Castiglia, dopo un periodo di addestramento in Cina, diventa un guerrigliero. Joca, Castiglia, potrebbe tornarsene in Italia, invece decide di lottare: se ne va in Amazzonia e diventa il comandante di un distaccamento della guerriglia, una settantina di ribelli che per anni sono protagonisti di battaglie epiche contro migliaia di soldati. Vengono sconfitti, fra il ’73 e il ’74, e dopo un feroce rastrellamento Joca scompare nel nulla.
Nei primi anni del nuovo millennio in una fossa comune vicino al grande fiume Araguaia viene ritrovato uno scheletro con le mani mozzate. Nel 1997 un alto rappresentante del governo brasiliano arriva a San Lucido e bussa alla porta di Elena Gibertini, la madre del guerrigliero che apprende la morte del figlio ucciso il 25 dicembre 1973 senza tante spiegazioni. Solo con l’arrivo alla presidenza del Brasile di Dilma Rousseff si saprà come, dove e quando è scomparso il “Che” calabrese.  Potrete scoprire tutto in queste intense pagine di Alfredo Sprovieri che svela una parte del disumano Plan Condor, che ha visto imputati decine di civili e militari sudamericani responsabili delle violenze e della repressione del “terrorismo di stato”  in America Latina. (gfg)

Escribe tu comentario!