Latin & Jazz: Marialy Pacheco /Aaron Goldberg
Correggio in Latin & Jazz. 16 maggio 2018, Teatro Asioli di Correggio(Ra), serata indimenticabile, due performance con musicisti strepitosi: Marialy Pacheco & Rhani Krija seguito dal trio Aaron Goldberg.
Il primo set, “MaroCuba”, è stato un formidabile omaggio ai grandi maestri della musica cubana (Ernesto Lecuona, pianista e illuminato compositore) e dell’afrocuban jazz (Mario Bauzá, clarinettista, sassofonista poi trombettista e direttore d’orchestra, iniziò nel jazz con Cab Calloway, poi a fianco dell’inseparabile cognato Machito ) della nuova star del pianismo caraibico MARIALY PACHECO (in duo con Khani Krija). Ora il pianismo jazz cubano è anche donna e i maschietti degli 88 tasti dovranno stare all’erta per non essere spodestati. Il LA della serata correggese, in piano solo, con El Manisero ( la più celebre canzone del folklore cubano ispirata al canto di un venditore di arachidi, conosciuta in inglese anche come The Peanut Vendor, e italianizzata in Rumba delle Noccioline), un son-pregon jazzificato e inciso, tra gli altri, anche da Louis Armstrong, Duke Ellington, Stan Kenton, Stephane Grappelli ecc…; poi Marialy intona i duetti con il talentuosissimo percussionista Khani Krija (nordafricano, che offre nuovi colori e accenti al latin con djembé, cajón, darbuka, tamburi a cornice del Marocco ecc.) per presentare quasi tutto l’album “Duets”, da Burundanga a La Comparsa, Gitanerias, Capricho do Sul… per finire su un extra, Mambo Inn di Mario Bauzá, precursore del cubop.
Dieci minuti di pausa e altra rumba (è il caso di dirlo) con il trio jazz dell’ottimo pianista Aaron Goldberg con standard e altri pezzi suonati con swing impressionante. Tra l’altro il groove grondava qua e là scansioni afro-cubaneggianti del poliedrico Leon Parker, ottimo batterista, tecnica da vendere ma grande dal lato creativo e anche nel mixare vocalese, scat e altro (di cui lo stesso Leon non sa dire) nel imbastire piacevolissimi dialoghi con Aaron sollecitati dal contrabbasso di Matt Penman. Si sa che prevalentemente la mia è un’anima è sensibile alle pulsazioni latin ma quando ascolto jazzisti puliti e di vaglia come quelli appena citati, be’… In sintesi, due concerti da ricordare, e grazie a Correggio Jazz e Crossroads che hanno il merito di offrire una visione allargata delle musiche americane. (Gfg)