BOLOGNA: il jazz in bus
La sinergia tra il Bologna Jazz Festival, BilBOlbul Festival internazionale di fumetto, TPER e il sostegno di Gruppo Hera e dell’Assessorato Regionale alle Politiche di Welfare , ha messo in strada anche quest’anno gli Autobus del Jazz, ormai uno dei simboli più riconoscibili del Bologna Jazz Festival (25 ottobre-25 novembre 2018). Due speciali autobus di linea di TPER dal 20 settembre alla fine del festival jazz (il 25 novembre) gireranno per le strade di Bologna su linee ogni giorno diverse, con la loro livrea realizzata su misura per il BJF e sonorizzati con una colonna sonora jazz. Questo in sintesi il succo della conferenza stampa di questa mattina in Piazza Maggiore a Bologna intervallata da un trio jazz che ha stimolato coppie di passanti incuriositi a ballare energicamente swing.
Per l’edizione 2018, il Bologna Jazz Festival ha deciso di affidare l’immagine non solo a un singolo importante disegnatore come Andrea Bruno, ma anche a un gruppo di persone con problematiche psichiche e/o comportamentali, assistite e guidate dall’artista incaricato. Il progetto, battezzato “Jazz, segni di libertà”, si è tenuto con la collaborazione de “Il laboratorio multimediale”, Cooperativa sociale Bologna Integrazione Onlus a marchio Anffas in convenzione con l’Azienda Usl di Bologna. Sono state coinvolte otto persone con disabilità psichica e intellettuale, che hanno lavorato con l’accompagnamento della musica jazz. Una selezione dei lavori prodotti si vedrà sui jazz bus, allestiti al loro interno come vere gallerie d’arte viaggianti. Queste opere saranno inoltre valorizzate in due esposizioni, al Binario69 di Bologna e al Torrione, sede del Jazz Club Ferrara, e verranno affisse nelle bacheche del centro cittadino in collaborazione con Cheap on Board, il festival dedicato alla street poster art, diventando così un artistico arredo urbano. I disegni saranno inoltre visibili anche sul materiale iconografico prodotto dal festival (programmi, adesivi…).
L’idea dei jazz bus prese forma per la prima volta nel 2010, grazie al sostegno di Hera. Ma è dal 2013 che il Bologna Jazz Festival caratterizza ogni sua edizione con uno speciale lavoro sulla propria immagine, affidato alla creatività di importanti illustratori, diversi di anno in anno, chiamati a interpretare l’iconografia jazzistica legata alla rassegna con un proprio lavoro originale. Il primo artista coinvolto fu Filippo Scòzzari. Poi, con il fondamentale apporto dell’Associazione Hamelin e BilBOlbul, si sono succeduti autori del calibro di Vanna Vinci, Manuele Fior, Gianluigi Toccafondo, Lorenzo Mattotti. Grazie a loro l’iniziativa è stata oggetto di un crescente apprezzamento.
Andrea Bruno, l’artista di primissimo piano individuato con la collaborazione di BilBOlbul, nel corso della sua carriera aveva già lavorato su simili esperienze a contatto con la disabilità. Una scelta dunque non casuale per questa iniziativa, che conferma l’impegno a cavallo tra cultura e attenzione sociale del Bologna Jazz Festival (che si manifesta anche con l’adesione al progetto “Sound Routes”, dedicato all’integrazione sociale e professionale dei musicisti migranti e rifugiati, finanziato attraverso il programma Europa Creativa dell’Unione Europea).
Nato a Catania nel 1973, Bruno è un fumettista e illustratore i cui lavori sono apparsi su numerose riviste e antologie italiane e internazionali. Ha pubblicato l’albo Black Indian Ink (Centro Fumetto Andrea Pazienza, 1999; Amok, 2000), la raccolta di disegni Disapperarer (Coconino Press, 2001) i volumi Brodo di niente (Canicola, 2007; Rackham 2008) e Sabato tregua (Canicola, 2009). Nel 2000 ha ricevuto il premio “Attilio Micheluzzi – Nuove strade” al Napoli Comicon e il premio “Lo straniero”; nel 2007 il premio come “Miglior Autore Unico” al Lucca Comics & Games; nel 2010 il premio “Attilio Micheluzzi come Miglior Disegnatore” al Napoli Comicon. Ha esposto in diverse mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Nel 2005 è stato tra i fondatori del gruppo Canicola, con il quale ha dato vita all’omonima rivista. Al momento è al lavoro sul completamento di Cinema Zenit, storia in tre episodi pubblicata sempre da Canicola, che sarà oggetto della mostra che BilBOlbul gli dedicherà. Vive e lavora a Bologna.
«I percorsi dell’integrazione passano necessariamente attraverso una modifica dell’atteggiamento culturale nei confronti della disabilità», dice Elisabetta Gualmini, vicepresidente e assessore alle Politiche di Welfare Regione Emilia-Romagna. «Iniziative come “Jazz, segni di libertà” possono essere preziose per attivare processi empatici, di rispetto e inclusione. Per questo siamo lieti di sostenerla. Faccio dunque i miei auguri e i sinceri complimenti agli autori dei disegni e all’artista che li ha guidati».
«Sono tanti i motivi per cui, anni fa, abbiamo sposato il lancio degli Autobus del Jazz», dichiara Giuseppe Gagliano, direttore centrale relazioni esterne del Gruppo Hera. «C’era e c’è l’intenzione di promuovere un’importante manifestazione culturale, ma c’è anche l’idea che tutto questo vada fatto on the road, fra la gente, dove è giusto che il jazz non si stanchi di tornare. La scelta di un artista come Andrea Bruno», prosegue Gagliano, «ci consente inoltre di portare a bordo del bus i contributi di persone affette da disabilità psichica, incrementando la cifra inclusiva della kermesse, che ha nell’attenzione al sociale un tratto qualificante della propria offerta artistica, alla quale anche quest’anno Hera rinnova con convinzione il proprio sostegno».
Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, TPER, Città Metropolitana di Bologna, Bologna City of Music UNESCO, del main partner Gruppo Hera e con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.
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