JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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BAM in lutto: addio a HAMIET BLUIETT

5. ottobre 2018 – 15:35No Comment
BAM in lutto: addio a HAMIET BLUIETT

Il 4 ottobre 2018 se ne è andato un altro jazzista: il sassofonista afroamericano Hamiet Bluiett, che era nato il 16 settembre 1940 a Brooklyn, Illinois, Usa. HAMIET BLUIETT era stato il baritonista del leggendario World Saxophone Quartet completato dagli altri sassofonisti Julius Hemphill, Oliver Lake e David Murray.

Questo famoso quartetto, creato nel 1977, si inseriva nel panorama jazzistico in modo inconsueto con quattro sassofoni (dal contralto al baritono) senza ritmica, e  ripartiva dall’esperienza più nota con questo formato, quella dei Four Brothers, per apportare delle novità linguistiche sul versante della black music. Il WSQ, che  mescolava con vivacità e colori free jazz, blues, post-bop, soul, Ellington, Mingus, ecc., ispirò poi la formazione di altri quartetti jazz e gruppi sperimentali.

Bluiett iniziò a studiare musica con la zia, direttrice di una corale, poi all’età di 9 anni iniziò con il clarinetto e iniziò a praticare con il flauto e il sax baritono mentre frequentava la Southern Illinois University, ma ha lasciò gli studi prima di laurearsi entrando nella Marina Militare, in cui ha servito per diversi anni. Si trasferì a St. Louis a metà degli anni ’60, dove incontrò e suonò con molti dei musicisti che sarebbero diventati poi il ​​collettivo di musicisti noto come BAG Black Artists Group (Lester Bowie, Charles “Bobo” Shaw, Julius Hemphill, e Oliver Lake). Bluiett si trasferì a New York nel 1969, si unì all’ ensemble di Sam Rivers e lavorò come free-lance con una vasta gamma di musicisti. Nel 1972, la sua spregiudicatezza avanguardistica musicale gli fece ottenere un posto in una delle ultime band del contrabbassista Charles Mingus, che comprendeva anche il pianista Don Pullen, e rimase con Mingus fino al 1975.

Nel 1976 registrò  i suoi primi due album come leader, Endangered Species e Birthright. Nel dicembre del 1976 Bluiett si esibì in un concerto unico a New Orleans con Murray, Lake e Hemphill. Dal 1977 quel gruppo ha continuato a esibirsi e registrare come World Saxophone Quartet (WSQ), che negli anni ’80 divenne forse la band di free jazz più popolare di sempre. Il primissimo stile del WSQ era un melange sofisticato e variegato di post-bop, colori newoerlensiani, funk, free jazz, musiche del mondo. Bluiett ha continuato a registrare e a fare tourneé con la WSQ negli anni ’80 e ’90; ha diretto sue band e registrato album per Black Saint / Soul Note.

Note particolari: forse nessun altro baritonista ha toccato registri alti come lui e controllando magnificamente il suono. La gamma di Bluiett si sposta verso l’alto in un’area solitamente riservata al soprano o addirittura al sopranino. Ottima padronanza tecnica, la suo voce strumentale da solista si distingue tra mille altre. Nonostante venga da molti considerato un jazzista free, Bluiett era innamorato del blues, amava suonare ballate romantiche. Puntava a portare su altre sponde la tradizione mainstream.

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