Jazz: “Oltremare” di Raffaele Casarano
Dal gospel al soul funky con accenti jazz è maturato questo bel progetto che ci era sfuggito. «Oltremare» è il titolo del quarto disco registrato dal sassofonista pugliese Raffaele Casarano (abilissimo e con bellissima voce al soprano) con un quartetto di livello internazionale e pubblicato dall’etichetta discografica del trombettista Paolo Fresu, la Tuk Music (distr. Ducale)
Il jazzista Raffaele Casarano è nato nel Salento, terra di accoglienza di migranti e di ospitalità di culture differenti, da sempre, quindi un musicista e un uomo aperto alle problematiche dei nostri giorni e della sua terra che sembra perdere un po’ quella peculiarità dell’incontro con chi cerca futuro. Con un insieme di linguaggi a cavallo tra jazz, fusion, funk e hip hop la musica di Casarano racconta il viaggio dei migranti, tenta di guardare oltre le barriere culturali e politiche, di abbattere steccati per rispondere ai media che presentano quotidianamente storie, tragedie pervenute con le valanghe dei migranti universali, dal Mediterraneo al Nuovo Continente: vedi Centro America, dall’Honduras al Messico, o Sudamerica, dal Venezuela verso Colombia o Brasile. Questa musica, nata dall’ispirazione di Casarano mentre suonava in una messa gospel in Zimbabwe, è un omaggio allo spirito solidaristico pugliese, e un manifesto alla libertà (tema del primo dei tredici brani; l’ultimo, Preghiera in mare) e alla speranza interpretato in modo corale da quattro strumentisti di vaglia e spesso internazionale: oltre al leader Casarano troviamo il notissimo drummer francese Manu Katché, il versatile Eric Legnini al pianoforte, Fender Rhodes e sintetizzatori, e Lars Danielsson al basso acustico e violoncello. In due temi il timone viene affidato al canto hip hop di Simone “Danno” Eleutheri, del gruppo di scuola romana Colle Der Fomento. Che dire ancora: progetto musicale e culturale di grande ambizione, un concept album che si deve alle sensibilità umanitarie di Casarano e al sostegno di Paolo Fresu, celebre jazzista ma anche titolare dell’etichetta Tuk Music, che mette sempre grandissima eleganza e cura nella produzione, a partire dall’immagine di copertina (con Nelson Mandela) e dall’impianto grafico azzeccatissimo. Album consigliatissimo. (gfg)