MESSICO IN BILICO di Fausta Speranza
Sabato 1 dicembre 2018 AMLO, acronimo di Andrés Manuel López Obrador, nazionalista di sinistra già sindaco di Città del Messico, ha preso il comando del Messico promettendo una svolta storica nel paese delle 2000 fosse dove i narcos hanno continuato a dettar legge e a seminare morte. Sul Paese latino/nord americano è uscito un documentatissimo libro della giornalista Fausta Speranza, Messico in bilico (Infinito edizioni).
Solo pochi media in Italia hanno prestato la dovuta attenzione all’assunzione dei pieni poteri di Amlo, presidente che oltre a mettere in campo comportamenti di sobrietà da parte dei dirigenti di questo nuovo governo (lui sembra volersi ridurre lo stipendio del 40% e rinunciare ai benefit della residenza presidenziale de Los Pinos, vendere l’aereo presidenziale) ha tra i suoi primari obiettivi quello di lottare energicamente contro la corruzione in funzione del narcotraffico ma allo stesso tempo di aprire strategicamente una via di riconciliazione e pacificazione nel Paese con misure di amnistia verso i funzionari responsabili di reati minori anche sul versante della droga. Insomma un segnale in controtendenza per tentare di diminuire il livello spaventoso di violenza che nel 2017 si è tradotto in oltre 25.000 omicidi quando in Italia ne abbiamo circa 400 in un anno. Dai proclami in campagna elettorale alla guida di Morena (Movimento di Rigenerazione Nazionale) molte parole di Amlo sono cambiate, tanto che oggi manifesta ottimi rapporti anche con l’odiato Trump. I suoi primi passi da Presidente in carica e i cambi di rotta annunciati sono sintomi di forti contraddizioni, ma chi ne è esente del tutto? Senza andare tanto lontano è sufficiente guardare in casa nostra per dire che in questo siamo dei veri maestri, certo, con le dovute e abissali differenze tra i due Paesi. Ma stiamo sul Messico perché è una realtà di estremo interesse dal punto di visto geopolitico ma anche culturale. Un po’ di numeri: è grande sei volte e mezzo l’Italia, 130 milioni di abitanti, undicesima economia mondiale, la seconda dell’America Latina dopo il Brasile; sesta meta turistica al mondo, mentre l’Italia è la quinta ; l’aeroporto Benito Juárez di Ciudad de Mexico l’anno scorso ha visto sfilare 45 milioni di passeggeri. Quindi López Obrador è al comando di una nazione di grande importanza e piena di ingiustizia e di disegueglianze, di contraddizioni; inoltre Amlo deve fare i conti anche con gruppi di militari corrotti, e quindi per sviluppare la grande rivoluzione che ha in testa dovrà cercare uomini di fiducia per riorganizzare le forze armate e la polizia, e guardare con attenzione anche i confinanti più o meno importanti. Gli Stati Uniti, ma anche il Guatemala da cui arrivano ogni anno circa 400 mila emigranti. Per capire la realtà complessa di questo paese latinoamericano ma ubicato nel Nord America ci viene in aiuto la validissima giornalista Fausta Speranza con un utilissimo libro dal titolo “Messico in bilico – viaggio da vertigine nel Paese dei paradossi (Infinito edizioni) . “L’autrice, ripercorendo più di tremila anni di storia messicana – spiega Paolo Magri nell’introduzione- riesce a dare una profondità non comune a un libro che si pone come obiettivo ultimo quello di raccontare soprattutto le vicende di oggi. Storia, tradizioni, religione, corruzione, droga, violenze diffuse…“. Insomma “Un lavoro appassionato e documentato – secondo Lucio Caracciolo, che firma la prefazione- su questo intrigante e multiforme Paese, il Messico, altro che esotismo e sombreri!”. Duecentocinquatadue pagine di facile lettura, fondamentali per capire le bellezze, il fascino di questo paese con paesaggi mozzafiato, meravigliose commistioni di intrecci culturali, ma anche un testo che mostra quanto c’è dietro la bella e ricca facciata: il grido di tante vittime inghiottite dalla violenza, soprusi, zone inquinate dalla criminalità e dal narcotraffico. (Gian Franco Grilli)