CUBA, Amo esta Isla…soy del Caribe

L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

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CRISTIANO ARCELLI & ON TIME Orchestra

3. giugno 2019 – 22:00No Comment
CRISTIANO ARCELLI & ON TIME Orchestra

Correggio Jazz cala il sipario su Mopti di Don Cherry. Il festival Correggio Jazz – inserito nel cartellone itinerante di Crossroads 2019- si è concluso sabato 1 giugno con un’originale produzione di Correggio Jazz e Crossroads intitolata “Racconti mediterranei – New Edition”. Musiche dell’area del Mediterraneo interpretate in chiave jazzistica dall’On Time Variabile Orchestra diretta da Cristiano Arcelli, big band formata da docenti e allievi del workshop che si tiene durante il festival correggese.

“Il progetto realizzato tra maestri e allievi racconta in parte quello che è il viaggio dell’essere umano alla scoperta di nuovi posti- ha spiegato Cristiano Arcelli nelle vesti di direttore e arrangiatore –parla del viaggio mentale, della necessità di spostarsi… un [repertorio] che esplora le musiche del Mediterraneo con brani della tradizione popolare del nostro mare. Da musicista cerco di capire cosa succede in quel mondo”. Dai nostri canti dell’emigrazione come l’abruzzese “Amara terra mia” a un “reggae” del Burkina Faso fino alla andalusa “Los Cuatro Muleros (quattro mulattieri), brano trascritto all’inizio del secolo scorso da Garcia Lorca, che “come tanti della propria epoca – continua Arcelli- ha sentito necessario fare una prima raccolta di quello che era la sapienza musicale del proprio paese”. Riprendendo questo patrimonio di culture musicali mediterranee è nata così l’opera inedita sotto la bacchetta di Arcelli con la collaborazioni di sette colleghi docenti come Marcello Allulli, Enrico Zanisi, Fulvio Sigurtà, Francesco Diodati, Cristina Renzetti, Alessandro Paternesi e Francesco Ponticelli; e dai migliori allievi dei seminari 2019 e vincitori di borse di studio nel 2018. Tra gli allievi partecipanti ai laboratori di composizione orchestrale anche un sassofonista-medico come il romano Mauro Pallagrosi animato da grande passione jazzistica. Da questo lavoro comunitario ne è scaturito, a nostro modestissimo avviso, un buon contributo sulla via italiana al jazz contemporane concretizzatosi in questa bella serata terminata con tutti gli allievi del workshop sul palco a ritmare, cantare e interagire con il pubblico sulle note di Mopti di Don Cherry. Il progetto si è mostrato un convincente modo di proporre dei racconti in musica e merita di essere conosciuto anche in altre piazze oltre che ad essere riproposto al Teatro Asioli vista la scarsa partecipazione di pubblico per ques’ultimo incontro della rassegna jazz. Mentre 24ore prima lo stesso teatro registrava un sold out per la “Carte Blanche a Javier Girotto” con due set dedicati a due progetti del musicista cordobese: “Tango Nuevo Revisited “ Trio (rileggendo il Summit di tango e jazz tra Astor Piazzolla e Gerry Mulligan), seguito da Latin Mood, il sestetto codiretto con lo spettacolare trombettista Fabrizio Bosso. Ma, a dire il vero e spiace rilevarlo, quest’ultimo è un progetto che – nonostante il trionfo tributatogli dal pubblico correggese – nel corso degli anni ha perso smalto rispetto agli esordi dove invece emergevano le sfumature latin (grazie ai due argentini del gruppo). Ora, al netto della tecnica prodigiosa e dei virtuosismi di Girotto e del portentoso Bosso (comunque, un suo solo in hard bop, blues ecc, vale il costo del biglietto.), resta il bolero rioplatense Algo Contigo intonato da Natalio Mangalavite. Sì qua e là qualche pattern in clave, ma è mancato quel pizzico di sabor e di beat che fa latin.

(gfg)

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