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DINO SALUZZI, tango, jazz, milonga e… a Udine
24 GIUGNO tango jazz a UDINE. Sarà una marching band in centro a Udine ad aprire il 24 giugno 2019 alle 17.30 “More Than Jazz” (una cinquegiorni di musica: 24-28 giugno) con il “patrocinio” dell’ Ecm – una delle etichette discografiche più prestigiose a livello mondiale di musica jazz e improvvisata. Ecm ha scelto Udine, come prima città al mondo, per festeggiare i suoi 50 anni di attività.
Al Teatro Palamostre di Udine si parte con Ecm Night dalle ore 20.20. Si alterneranno sul palco tutti artisti legati all’etichetta discografica; salirà sul palco il grande chitarrista jazz di origine ungherese Ferenc Snetberger, poi la virtuosa violoncellista tedesca Anja Lechner (che ha navigato molto dentro la cultura tanguera ed è parte del Rosemunde Quartett) in duo con una delle leggende viventi del bandonéon, l’argentino Dino Saluzzi Si tratta di un incontro che ripercorre storie musicali e non solo tra Germania e Argentina: ad esempio, il bandoneón è tedesco, fu esportato in Argentina dove poi lottò duramente per conquistarsi uno spazio nelle ‘orchestre tipiche’ di tango fino a diventarne poi il protagonista indiscusso sfrattando il flauto che assieme a chitarra e violino dettavano legge. Tra Saluzzi e la Lechner esiste una collaborazione quasi ventennale che si è concretizzata anche con album. Bene, avremmo voluto parlare telefonicamente con Saluzzi per capire lo stato di salute del “nuevo tango”, dei suoi progetti tra cui quello con Anja Lecher (“Ojos Negros”, ECM), eccetera eccetera. E questo per i lettori di Musica Jazz (sollecitati da ECM!) e di Micaribe, ma oggi “non era giornata” e di spirito per l’ottuagenario musicista argentino di origini italiane (nato nel 1935, a Campo Santo, provincia di Salta, nord-est Argentina), riconosciuto da molti come l’erede musicale di Astor Piazzolla. Brevemente possiamo aggiungere che ha al suo attivo oltre una ventina di dischi e nel corso della carriera ha lavorato con grandissimi jazzisti come Charlie Haden, ha inciso con Gato Barbieri nello storico disco “Chapter One:Latino America”, ha collaborato anche con il nostro Enrico Rava, trombettista che visse un periodo in Argentina. Si diceva che oggi non era giornata per farsi intervistare e l’ha motivato sostenendo che ama il faccia a faccia ed è assolutamente intollerante a telefoni, social eccetera per parlare di musica. La musica e le persone vogliono rispetto. Okay…Okay, maestro! Alla prossima, e magari a Buenos Aires. Grazie tanto.
Chiuderà la serata ECM in teatro il trio composto da Marko Churnchetz (piano), Joris Teepe (basso) e uno dei batteristi storici del jazz statunitense come Billy Hart. Poi dalle 23.30 la prima delle cinque nottate di Jam Session improvvisando all’insegna del divertimento e della grande musica jazz. (gfg)