IMOLA: blues e Jazz in Vena
Siamo alle ultime battute della rassegna La Vena in Jazz, che terminerà il 28 agosto 2019. Intanto per una notte, il 7 agosto, e prima della pausa ferragostana, la rassegna imolese ha spalancato le porte alla musica del diavolo. Infatti sul blues – il linguaggio più profondo delle musiche afroamericane – e su altre espressioni profane della black music è ruotata la ricchissima performance del trio Pippo Guarnera (organo Hammond c3), Youssef Ait Bouazza (drums) e Aldo Betto (guitar) nella piacevolissima cornice del giardino-parco del Caffè della Rocca con l’incomparabile fascino laterale della Rocca Sforzesca di Imola.
Le classiche dodici battute del blues hanno dominato il repertorio del concerto, in chiave prettamente strumentale, dove è spiccata una densità d’impasto rara da incontrare tra chitarra, hammond e batteria, impasto che comunque poggia sulle abilità tecniche dei musicisti in pedana, artisti virtuosi ma allo stesso tempo discreti e sempre attenti a non eccedere in logorroici esibizionismi fini a se stessi. Ovviamente nel blues quando manca la voce, la “prima donna” strumentale è la chitarra, e come suo ottimo rappresentante non poteva essere che Aldo Betto, già conosciuto in edizioni precedenti della Vena del Jazz, il quale si conferma chitarrista di robustissima tecnica rock-blues ma con significativi interessi verso il fraseggio jazz . Così nelle sue corde puoi ritrovare di tutto, e vado a memoria: il meglio dello spirito di grandi bluesmen come Robert Johnson, Albert King, Muddy Waters, B.B. King, Eric Clapton, Jeff Beck, Jimmy Page, Van Morriso… ma alla fine e per molti tutte le strade portano a Jimi Hendrix, il grande guru che ha rivoluzionato la chitarra e non solo della musica moderna. Il concerto del trio Guarnera-Bouazza-Betto è stato anche un viaggio musicale da Memphis a Chicago a New Orleans eccetera…richiamando in pista,idealmente, anche il funk di James Brown. E in pista- stavolta veramente – per rendere onore al primo strumento del blues, ossia la voce, viene chiamata la bravissima Lisa Manara, imolese, presente tra il pubblico, che mostra un vocalità jazz seducente. Il concerto è finito qui e qui termino questo resoconto che purtroppo, e me ne scuso, ha trascurato il batterismo pulsante di Bouazza, soprattutto lo strepitoso tastierista Pippo Guarnera e il suo vissutissimo e rarissimo Hammond C3 + Leslie: entrambi meriterebbero un capitolo a parte.
La Vena del Jazz ritornerà per l’ultimo appuntamento a fine agosto, ma per saperne di più tenete sott’occhio la pagina facebook di Fabio Ravaglia (Combo Jazz), il sapiente timoniere di questi progetti musicali a Imola e dintorni.
(gfg)