JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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JAZZ CD Novità: Know What I Mean?

18. gennaio 2020 – 00:07No Comment
JAZZ CD Novità: Know What I Mean?

“Know What I Mean?”, registrato a New York nel 1961 e pubblicato nel 1962,  se all’epoca era stato un po’ sottovalutato, ora ritorna sul mercato sotto nuova veste. Infatti in quella prima edizione in copertina campeggiava  il nome di “Cannonball Adderley” e in caratteri minuscoli Bill Evans. Non c’erano dunque indicazioni di pensare a una condivisione alla pari del quartetto e di quel progetto.

 

Ora nella nuova edizione spicca una rivalutazione della collaborazione tra i due jazzisti che avevano già suonato assieme nel sestetto di Miles Davis per “Kind of Blue” e inoltre Bill Evans  precedentemente aveva partecipato  come guest a due degli album di Julian “Cannonball” Adderley (“Portrait of Cannonball” e “Jump For Joy,” 1958). Il quartetto di “Know What I Mean?” è completato da Percy Heath al basso e Connie Kay alla batteria, ossia due terzi della sezione ritmica del Modern Jazz Quartet.

Pubblicato da MatchBall records (distr. Egea Music) , “Know What I Mean?” (l’originale è Riverside R9-433) segna anche l’unica registrazione dell’incredibile pianista e del funambolico sassofonista in quartetto. Nell’album sono raccolte le alternate takes della sessione, più le versioni in piano solo e in trio di Bill Evans di “Waltz for Debby”, “Elsa” e “Goodbye”, che sono state aggiunte come bonus. Utilissime le note di copertine originali di Joe Goldberg a cui vengono affiancate quelle di questa nuova edizione curate da Victor Ores. Settanta minuti straordinario jazz, freschissimo nonostante siano trascorsi circa sessant’anni dall’incisione. Musica immortale di questo geniale quartetto, che a buon diritto con questa performance può entrare nell’”Olimpo dei geni del jazz senza tempo”.(gfg)

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