CUBA, Amo esta Isla…soy del Caribe

L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

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LATIN JAZZ, The Best Of

11. gennaio 2020 – 19:07No Comment
LATIN JAZZ, The Best Of

Solitamente queste operazioni di marketing musicale dei “il meglio di…” con copertine esotiche, vengono snobbate dai cultori e anche da incalliti fan. Questo cofanetto di 3 CD( New Continent, distr. Egea Music) raccoglie invece e davvero alcune delle migliori registrazioni della storia del Latin Jazz di impronta afrocubana includendovi anche standard della musica brasiliana, nell’arco temporale che va dal 1947 al 1962.

Bisogna ricordare che quasi tutte le sonorità di sapore latineggiante in quegli anni, e anche dopo, passarono sotto la categoria “musica sudamericana”. Circa 240 minuti con 64 brani che da un lato mostrano la JAZZIFICAZIONE di composizioni originali e delle tradizioni ritimiche provenienti da Cuba, Brasile e America latina in generale e dall’altro la LATINIZZAZIONE di composizioni jazz e blues. A parte qualche raro svarione sui credits (ma in quegli anni molte etichette non erano il massimo della completezza e trasparenza) e un paio di esecuzioni incomplete, si tratta di una carrellata importante del primo jazz afrolatino.

Il cofanetto meriterebbe l’acquisto soltanto per alcune versioni di Watermelon Man, Tin Tin Deo, Manteca, o per Afro Blue (di Mongo Santamaria), The Peanuts Vendor (Stan Kenton, la prima registrazione di tutta la raccolta), Summertime, Caravan, Soul Bossa Nova, eccetera eccetera con i grandi della storia del latin jazz e del jazz, da Mario Bauzà a Chano Pozo, Bebo Valdés, Machito, Perez Prado, Cachao, a Dizzy Gillespie, Charlie Parker, Freddie Hubbard, Dexter Gordon, Herbie Hancock, Phil Woods, Kenny Dorham,Quincy Jones, Al McKibbon, Tata Güines, Armando Peraza, Candido Camero, Cal Tjader, George Shearing, Ray Barretto, Tito Puente, Eddie Palmieri, Sergio Mendes, James Moody. E naturalmente spiccano tantissimi altri maestri del ritmo afrocubano alle prese con descargas indimenticabili: oltre a quelli già citati  troviamo Sabu Martinez , Patato Valdés, José Mangual, Ray Mantilla, Jack Costanzo, Chino Pozo, Carlos Vidal, Francisco Aguabella tra congss, bongos e timbales.  Poi come non dire di musicisti meno noti al grande pubblico ma importantissimi nel jazz en clave come il trombettista El Negro Vivar, il sassofonista José Chombo Silva, oppure jazzisti di vaglia assoluta come il grande batterista Art Blakey,  l’armonicista-chitarrista Toots Thielemans. Impossibile ovviamente elencarli tutti, diventerebbe una vera enciclopedia del latin. Tra queste registrazioni provenienti da luoghi differenti come New York, L’Avana, Los Angeles, Rio De Janeiro e San Francisco ci piace evidenziare del cd 3 il brano n. 21, I Love You Much Too Much,  interpretato con swing latino giusto dal quartetto Billy Taylor & Joe Holiday, e li abbiamo scelti poiché si tratta di artisti periferici rispetto al jazz en clave, e invece… Bene, ci sembra che basti così, sia per chi ne sa (il collezionista che ha questi brani sparsi nelle rispettive produzioni) sia per chi è digiuno e desidera conoscere un quadro musicale straordinario di quegli anni in salsa latin. Questo fa il caso per questi ultimi. Eppoi, diciamolo, può essere una buona consolazione per chi (come chi scrive) non potrà assistere ai festival jazz in America latina in corso a Panama, in Uruguay e obbligato il più quotato festival JAZZ PLAZA dell’AVANA (e SANTIAGO de Cuba) che si svolgerà a partire dal 14 gennaio 2020. (gfg)

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