JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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HAITI, un destino di sofferenza!

4. marzo 2020 – 18:52No Comment
HAITI, un destino di sofferenza!

HAITI vuol dire povertà e violenza all’ultimo stadio. Si avvera sempre più il pensiero dell’ex dittatore Duvalier, conosciuto anche come Papà DOC: “Il destino del popolo di Haiti è la sofferenza”. E infatti in questo lembo caraibico le cose non cambiano nonostante le rinnovate promesse e interventi delle forze internazionali di pace dell’Onu e alla faccia del recente sistema “democratico”.

Da due secoli la cartolina è sempre la stessa, poveracci che frugano tra la spazzatura, violenze efferrate non sono mai scomparse, all’ordine del giorno guerra tra gang e bande criminali, gli abitanti non sanno quali strade da percorrere poiché da mesi il paese fa i conti con il pey lok, la chiusura di strade, negozi e servizi pubblici a causa delle proteste di piazza. E adesso anche la Polizia manifesta in piazza per rivendicazioni salariali e si scontra con l’esercito, aumentano i rapimenti e non solo di ricchi. Insomma, come disse molti anni fa un diplomatico parlando delle violenze e torture, tonton macoute e vudù, “questo paese non ha via d’uscita e i conflitti non si fermeranno fino a quando non si saranno spolpati a vicenda”. E quando le acque si calmano un po’ vengono sommersi dalle macerie del terremoto con i politici che speculano sugli aiuti. Siamo al limite di una guerra civile e adesso tocca a Jovenel Moïse, il presidente di Haiti, a tentare di rimettere in piedi la baracca. Ma è un altro caudillo da due soldi (ricorda qualcheduno che aspira a tale ruolo anche dalle nostre parti) che vuole i pieni poteri e riformare la costituzione: cambiare tutto per non cambiare nulla. Con il sostegno degli Stati Uniti, che di pratiche di “spolpamento” ne hanno dato prova nei Caraibi, in America latina e altrove, dall’inizio del ‘900 in avanti. (gfg)

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