CUBA, José Martí, Versos Sencillos, 26 de Julio e Manuel Valera
CUBA, il 26 luglio, lo spirito martiano e i suoi discepoli. Causa il Covid-19 il governo dell’Avana decide di sospendere le celebrazioni del 26 luglio, data che dal 1959, trionfo della Rivoluzione, ogni anno si commemora per ricordare l’insurrezione de los Barbudos (capeggiati da Fidel Castro) quando nel 1953 sferrarono i primi attacchi al regime del sergente stenografo Fulgencio Batista, poi burattino Usa. José Martì è anche l’ispiratore del nuovo album del talentuoso pianista e bandleader Manuel Valera.
Gli assalti furono rivolti contro le caserme Moncada (A Santiago de Cuba- foto) e Carlos Manuel de Cespedes (a Bayamo) in coerenza con gli ideali ispiratori di José Martí. Già che ci siamo, due parole su il leggendario e immortale Martí, il poeta e pensatore a cui il giovane pianista jazz Manuel Valera (40 anni, cubano, residente da tempo a New York) con la sua New Cuban Express Big Band rende omaggio realizzando un preziosissimo album in uscita alla fine di agosto 2020 (“José Martí en Nueva York”), cd di cui riparleremo prossimamente su queste pagine e anche su Musica Jazz.
Siempre Martì!, verrebbe da dire osservando la realtà dei nostri giorni. Infatti da martire è diventato la “bibbia” per i cubani e anche per i latinoamericani poiché visse e si fece apprezzare nel Continente tra Messico, Venezuela, Uruguay, Argentina e Repubblica Dominicana. Oggi le due “sponde” di Cuba, quelle dell’Avana e quella dei cubani esiliati negli Stati Uniti, se lo contendono, perché è Martì è Apostolo, eroe nazionale, libertador, combattente per i diritti umani dei popoli delle Americhe e non solo, anticolonialista e antimperialista, sostenitore ante-litteram dell’eguaglianza delle razze. Leader attrattivo, indiscusso creatore dei movimenti per l’indipendenza di Cuba dalla Spagna, abile organizzatore, poeta, finissimo letterato, giornalista, ma anche figura animata da qualche contraddizione. Tra le sue innumerevoli opere ci sono i “Versos Sencillos”, da cui sono tratte alcune strofe cantate nella celeberrima canzone Guantanamera. Martí (nato nel 1853) fu ucciso su un cavallo bianco dal colonnello spagnolo Ximénez de Sandoval in una scaramuccia a Dos Rios, località a pochi chilometri da Bayamo, nell’oriente cubano. Era il 19 maggio 1895 e così i ribelli persero il loro più brillante leader e condottiero che sarebbe diventato probabilmente il primo presidente di Cuba indipendente.
(Gian Franco Grilli)