Con un BIRD Tribute sfavillante e al chiar di luna nell’ecosistema del “Mississippi” imolese (=Santerno), Sabato 29 agosto 2020 è calato il sipario della fortunata rassegna “Down By The Riverside – Un fiume in musica” presso la Casa del Fiume di Borgo Tossignano (Bo).
In una cornice suggestiva, con un soave bordone di grilli e cicale, si è celebrato il centenario della nascita del mitico sassofonista di Kansas City Charlie Parker, considerato non solo uno dei più formidabili improvvisatori nel jazz contribuendo alla trasformazione del linguaggio jazzistico moderno, ma anche un protagonista chiave dell’intero Novecento musicale. Parker, soprannominato Bird, è da oltre sessant’anni sinonimo di bebop condividendone il ruolo con l’altro immortale di questo stile, il trombettista Dizzy Gillespie. L’evento imolese, prodotto dal Combo Jazz Club locale, ha lanciato una sfida proponendo un’originale rivisitazione della musica del geniale Parker con un trio inedito e coraggioso, e per tale ricorrenza ha affidato a Roberto Bartoli, contrabbassista dalla cavata potente, il compito di incernierare i contributi del giovanissimo chitarrista imolese Francesco Merli rivelatosi un ottimo solista, e del batterista faentino Giacomo Scheda. Naturalmente si è trattato di una parziale rilettura, la parte più rilevante dell’opera di Bird qui raccolta con alcune delle gemme e dei suoi più celeberrimi brani diventati poi dei veri standard con i quali gli aspiranti jazzisti hanno dovuto fare i conti. Insomma alla Casa del Fiume abbiamo ascoltato il meglio del mondo espressivo di Parker tra cui anche una toccante Loverman. Convinti applausi del numeroso pubblico hanno salutato poi i musicisti sulle note di Ornithology seguito dal bis di Scrapple from the Apple. Una serata, e non poteva andare diversamente, con importanti rimandi generali a una delle più esaltanti pagine del jazz a cavallo degli anni Quaranta e Cinquanta, pagina che i tre musicisti hanno saputo rigenerare magistralmente con swing, brillanti fraseggi, improvvisazioni, buon groove e imprimendo forma, equilibrio e proporzioni negli sviluppi. Nel richiamare indirettamente alla memoria diversi pionieri -boppers, non poteva che far capolino (almeno nelle mia mente) il chitarrista Charlie Christian osservando la bella concezione fraseologica di Merli in linea con la poetica immaginifica parkeriana. Il trio sotto la sapiente direzione di Bartoli ha mostrato di dominare la materia, di sapere triangolare pariteticamente e, tecnicamente, di avere molte frecce nell’ arco che vanno ben oltre il be bop. Detto questo possiamo aggiungere che si tratta di un bel segnale quando spuntano giovani talentuosi come Merli e Scheda che prima lanciarsi verso il futuro ricorrono ai grandi del passato, che è un segnale di umiltà e grande intelligenza. Del valore musicale del meno giovane Bartoli nulla da aggiungere poiché già affermato sulla scena nazionale. Che dire di fronte a tanta bellezza sonora e in un ambiente davvero unico: grazie! sia agli organizzatori della manifestazione che nonostante la precarietà del Covid sono andati avanti e ovviamente un BRAVO ai musicisti intervenuti.(gfg)