JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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CD Novità: LUCRECIA di Gaia Cuatro

30. agosto 2020 – 16:14No Comment
CD Novità: LUCRECIA di Gaia Cuatro

LUCRECIA/ Da un lato la passione, il ritmo e il calore rioplatense e dall’altro la raffinatezza, l’eleganza e la spiritualità della tradizione culturale nipponica: è il jazz morbido e lirico con sonorità trasversali dei GAIA CUATRO qui con il contributo straordinario di Paolo Fresu. “Lucrecia” è la title track del nuovo album (Abeat Records) del quartetto argentino-giapponese formato da Carlos El Tero Buschini (c/basso e autore della musica di questo brano; il testo è della violinista cantante Aska Kaneko), Gerardo di Giusto (piano), Tomohiro Yahiro (percussioni) oltre alla già citata Kaneko.

Il brano Lucrecia, dedicato alla nonna argentina,il  primo mentore di Carlos “El Tero”, con l’interpretazione vocale di Aska in lingua nipponica è arricchito dal controcanto sussurrato e suadente della tromba di Fresu che a sua volta dialoga con l’archetto magico della stessa Kaneko.  Il timbro con quel non so che di  lirismo rilassante, magico,  che sgorga dallo strumento di Paolo Fresu è unico e riconoscibile ad occhi chiusi tra mille trombe e flicorni. Se il suo intervento impreziosisce l’insieme di questo progetto davvero coinvolgente, il lavoro globale è comunque di altissima fattura e fin dalla prima traccia che mostra subito l’impasto eccellente, un amalgama speciale che lega assieme le diverse sonorità che attraversano  tutte le  9 tracce  del disco con un groove molto particolare, nulla a che vedere con il jazz contemporaneo. Senza sminuire il lavoro degli altri componenti della compagine e rimarcando la regia indiscutibile di Gerardo Di Giusto  è doveroso evidenziare il lavoro frizzante  dell’anima vibrante e pulsante dei Gaia, sto parlando di Carlos Buschini, in grado sia dal punto di vista compositivo che ideativo di dare ogni volta ventate di freschezza a questo world jazz di ottimo livello facendoci assaporare i variegati colori, ritmi e timbri del ricchissimo e ancora poco noto folklore argentino, con accenti cordobesi incrociando il tutto alle musicalità dell’estremo oriente. I diversi concetti si contaminano in modo molto originale e a tratti scoppiettante con l’energia proveniente da ritmi ternari e vivacissimi di ottima fattura. Quando ascoltiamo Gaia Cuatro siamo di fronte a una  modalità interessante di jazzificare materiali e tradizioni musicali differenti, e nel combinare questa biodiversità culturale, linguistica e musicale che rappresenta una meta per molti musicisti contemporanei suggerisce  anche in alcuni passaggi delle enormi e innovative possibilità per ridisegnare i confini del Latin Jazz. E così facendo evolve la natura dell’ambizioso e premiato progetto di Gaia Cuatro nel rispetto delle rispettive radici di provenienza dei quattro talentuosi musicisti. Difficile fare preferenze sulle nove tracce, ma quelle che a mio avviso conferiscono maggior brio sono firmate da Buschini: Lucrecia, Uritorco e Dia Feliz. Disco splendido! Imperdibile! (GFG)

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