CUBA, Amo esta Isla…soy del Caribe

L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

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JAZZ CD: “Parents” di Guido Di Leone Trio

13. ottobre 2020 – 00:26No Comment
JAZZ CD: “Parents” di Guido Di Leone Trio

Parents“ (Abeat records 2019) è il titolo dell’ultimo album firmato dal prolifico chitarrista barese Guido Di Leone qui in trio con il contrabbassista Paolo Benedettini e il noto trombettista Jim Rotondi, per molti anni figura di punta del mainstream jazz newyorkese.  Tra le undici tracce vi sono due  jazzificazioni di brani sudamericani.

Parents presenta undici brani di jazz cristallino, raffinatissimo, interpretati con un fraseggio brillante e fluido dove, a nostro avviso, la parte del leone e in maniera trasversale la fa la tromba di Rotondi, dotato di una bellissima, elegante e swingante pronuncia arricchita per di più da una notevole verve improvvisativa, che fa la differenza e che è alla base della corrente mainstream del jazz. Espressione musicale che, tra gli altri pregi, non ha pari nel sapere dialogare e rileggere in modo innovativo  materiali sonori provenienti dalle tradizioni del Caribe e del Sudamerica. Infatti, in questa piacevolissima carrellata musicale, incontriamo sia The Breeze and I,  deliziosa versione del brano composto nella prima metà del Novecento dal cubano Ernesto Lecuona per la suite Andalucia. sia Você vai ver, una delle migliori perle del geniale artista brasiliano Antonio Carlos Jobim, che a quanto pare sembra aver influenzato alquanto sul versante del lirismo lo stile del chitarrista-leader pugliese. Leader che spicca anche come compositore in questo lavoro firmando tre degli undici pezzi dell’album in questione,  e che sono: Phrygian Sound Connotation, indubbiamente il più “contemporaneo” della raccolta; la ballad in dimensione acustica From Chinese Song, e I’ve Got The World On My Strings, dove la seicorde sale in cattedra per cantabilità e swing. Seducente e suggestiva poi la ballad a firma del robustissimo contrabbassista Benedettini. Meritevoli di segnalazione anche due temi del miglior hardbop come Little Karin e Minority. Insomma,  musica jazz interpretata in modo impeccabile e come detto poc’anzi con due belle jazzificazioni di composizioni sudamericane. (gfg)

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