Jazz cd: WE KIDS QUINTET
Ammetto, purtroppo, di non riuscire a stare al passo con il sempre più effervescente panorama jazzistico italiano che sforna una quantità impressionante di giovanissimi talenti e sui quali non sempre vengono posti adeguati riflettori. Così può capitare, come è successo a chi scrive, di scoprire nuovi jazzmen a distanza di tempo dal loro esordio. Mea culpa, mea maxima culpa per We Kids Quintet (Abeat Records, 2020).
We Kid, progetto ideato nel 2012 dal batterista Stefano Bagnoli, unico artista noto e navigato di questo ensemble, si muove e rinnova sempre il proprio organico a partire dall’iniziale trio. E ora Bagnoli ci presenta il We Kids Quintet, formazione completata da quattro stupendi strumentisti scovati dallo stesso Bagnoli e che rispondono ai nomi di Giuseppe Vitale (pianoforte), Stefano Zambon (contrabbasso) e di Matteo Cutello (tromba) e Giovanni Cutello (sax), due straordinari fiati siciliani che stanno riscuotendo notevole consenso negli Stati Uniti dove stanno completando rigorosi studi in ambito jazz.
Questo eccellente quintetto si affaccia alla ribalta con undici composizioni firmate ed eseguite dai membri dell’ensemble in modo impeccabile, registrazioni senza sbavature con spazi lasciati alla creatività dei vari solisti, i quali a turno hanno potuto mostrare lungo queste tracce di jazz moderno (da Charlie Parker in avanti, hard bop, modale, free, funky jazz) doti tecniche e le capacità espressive davvero sorprendenti per artisti così giovani. Nell’eponimo We Kid Quintet svetta la frontline dei fratelli gemelli Cutello: in particolare spiccano la voce dell’alto di Giovanni (superbo in Epigrafe, Growing Together), le curve suadenti della tromba sordinata di Matteo in Nuvole o la potenza travolgente in Stucked in The Meanwhile, che sono solo due piccoli esempi tra i tanti di questo riuscito e brillantissimo progetto in quintetto (probabilmente il più ambizioso e compiuto di We Kids), uno dei più esaltanti ascoltati in questi mesi grazie al connubio del talent scout-drummer Stefano Bagnoli & Mario Caccia, il titolare della meritoria Abeat Records, etichetta che si batte per la crescita della cultura jazzistica italiana e con un sensibile occhio di riguardo verso i giovani, che saranno il futuro e il rinnovamento del jazz. In sintesi: un trionfo di ottime sonorità, ovviamente Cd imperdibile. (gfg)