CUBA, Amo esta Isla…soy del Caribe

L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

continua...... »
musica

Arte

libri/cDVD

Viaggi

cultura e tradizioni

Home » Arte, Cile, libri/cDVD

Poesie novità: Carmen Yáñez, SENZA RITORNO

1. dicembre 2020 – 23:19No Comment
Poesie novità: Carmen Yáñez, SENZA RITORNO

La poetessa cilena Carmen Yáñez torna mediante queste poesie raccolte in SENZA RITORNO  (Guanda editore, 120 pagine, 15 euro) alle tematiche che le sono più care: l’amore, la memoria, l’esilio e la poesia stessa. Cioè un mondo denso di ideali e di battaglie civili e politiche. La raccolta presenta le poesie sia in originale che in traduzione con un utile rimando da una all’altra.

La sua è una scrittura che colpisce, quasi ferisce il lettore, frutto di un dolore che in qualche modo l’autrice ha saputo addomesticare. E la sua parola è sempre esatta, spoglia di ogni fronzolo retorico per cercare, e cogliere, il nucleo del senso. Un nucleo che gravita intorno ad alcuni cardini: il Cile, il forte senso di appartenenza alla terra; e la casa, origine e allegoria di ciò che vorremmo forte e duraturo, ma che sappiamo essere evanescente e fragile. Per questo, chi è costretto a lasciare il proprio paese impara in modo brutale a non sentirsi mai al centro di niente, a sentirsi, semmai, alla periferia anche di se stesso. In questa poesia della perdita e della vita nostalgica c’è spazio anche per la morte. Non importa che i versi si rivolgano alle persone amate – come nella prima, struggente poesia dedicata al compagno della sua vita, lo scrittore Luis Sepúlveda, scomparso nell’aprile 2020 a causa del Covid 19– o ad altri personaggi che vanno e vengono come ombre: la voce di Carmen Yáñez si fa voce di tutti noi e, attraverso la parola e il ricordo, apre uno spiraglio di salvezza.

 

l’Autrice. Carmen Yáñez (1952, Santiago del Cile) è una poetessa cilena. Nel 1975 finisce nelle mani della polizia politica di Pinochet. Scampata all’inferno di Villa Grimaldi, rimane in clandestinità fino al 1981, quando sotto la protezione dell’ONU si rifugia in esilio in Svezia, dove inizia a pubblicare le sue poesie, che negli anni successivi appaiono su riviste svedesi e tedesche. Nel 1997 si trasferisce in Spagna, nelle Asturie, dove tuttora risiede. Ha partecipato a diversi festival internazionali e nel 2002 a Piacenza le è stato conferito il Premio di poesia «Nicolás Guillén». Presso Guanda sono uscite le raccolte Paesaggio di luna fredda, Abitata dalla memoria, Terra di mele, Latitudine dei sogni, Cardellini della pioggia…

 

Escribe tu comentario!