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L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

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Libri Novità: Il Quintetto Perduto di MILES DAVIS

19. dicembre 2020 – 16:27No Comment
Libri Novità: Il Quintetto Perduto di MILES DAVIS

Se volete fare un bellissimo pensiero natalizio ad un amico jazzista o jazzofilo, ma anche a cultore di musiche moderne,  andate a colpo sicuro con il nuovo saggio sul “Quintetto Perduto”, ossia musicisti leggendari come Miles Davis, Wayne Shorter, Chick Corea, Dave Holland e Jack DeJohnette che non entrarono mai in studio di registrazione con tale formazione. «Miles Davis, il Quintetto Perduto e altre rivoluzioni» di Bob Gluck (Quodlibet Chorus, 2020).

Il contenuto del volume MILES DAVIS: Il quintetto Perduto e altre rivoluzioni di Bob Gluck (Quodlibet, collana Chorus, 328 pagg., € 25,00),  lo fotografa molto bene, nel risvolto di copertina, il critico jazz Claudio Sessa, direttore della collana Chorus e curatore dell’edizione italiana in questione. “Fine anni Sessanta, periodo magico della cultura giovanile: il grande trombettista Miles Davis trasforma il proprio quintetto jazz spingendolo verso il funky e altri generi giovanili. In breve il gruppo (con Wayne Shorter al sax) cambia tutta la sezione ritmica, ma in questa nuova veste non entrerà mai in studio d’incisione, e per questo la critica lo chiama il Quintetto Perduto: Chick Corea è al piano elettrico, Dave Holland ai bassi, Jack DeJohnette alla batteria“.
Il pianista, compositore, storico del jazz Bob Gluck  ne esplora la musica, che si rivela un amalgama straordinario di elettronica, ritmi metropolitani, interazione collettiva e sperimentazione pura. Ma Gluck va oltre, mostrando il tessuto connettivo fra quelle idee e le nuove avanguardie con incursioni tra popular music e rock. Chick Corea e Dave Holland escono dal quintetto per formare il gruppo Circle con il batterista Barry Altschul e il sassofonista Anthony Braxton; Braxton e DeJohnette sono membri di un’associazione di sperimentatori radicali da cui nasce un altro trio che Gluck ci fa riscoprire, il Revolutionary Ensemble. La musica d’allora era tutta percorsa da aneliti rivoluzionari, e comunque con il tempo quel Quintetto Perdutro divenuto poi Sestetto e infine un glorioso Settetto Perduto, con l’inserimento del multipercussionista brasiliano Airto Moreira e del geniale pianista Keith Jarrett.

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