Libro novità: FRANCO D’ANDREA
Ha 6 capitoli, ma con spirito “partigiano” (lo ammetto) il primo che ho letto, saltando anche le note di copertine e la prefazione di Enrico Rava, è “Gli anni bolognesi e il primo periodo romano“, e già questo giustificherebbe l’acquisto dell’ottimo volume FRANCO D’ANDREA- un ritratto di Fulvio Caprera (EDT).
Il volume che ripercorre le fasi principali del grande pianista, compositore e docente Franco D’Andrea è uscito quasi in contemporanea con i festeggiamenti per i suoi 80 anni. Nato a Merano nel 1941 iniziò da autodidatta i suoi primissimi passi nel jazz sessant’anni fa proprio a Bologna, capitale del jazz europeo, con il pretesto degli studi universitari da mostrare ai genitori. E infatti a due passi dalle Due Torri grazie a punti di riferimento come Alberto Alberti e Cicci Foresti, animatori del primo festival jazz nella città felsinea (e forse uno dei primissimi in tutta Italia) partì il suo lungo viaggio dentro le musiche africane, e dico musiche poiché oltre a quella afro-americana (appunto il jazz), questo intellettuale del jazz successivamente andò alle radici di quel linguaggio per approfondire schemi poliritmici africani, prima collaborando con artisti del continente nero e poi con alcuni viaggi in Africa occidentale, se non ricordo male in Camerun (vado a a memoria). In sintesi: 220 pagine che si leggono d’un fiato. Belle belle. (gfg)