Crossroads: Lydian Sound Orch. feat David Murray
L’esibizione della Lydian Sound Orchestra diretta da Riccardo Brazzale e con la presenza solistica del sassofonista David Murray avrebbe dovuto essere uno dei concerti di punta dell’edizione 2020 del festival Crossroads. Saltato a causa della pandemia, l’appuntamento nel cartellone di Correggio Jazz andrà in scena, martedì 25 maggio 2021, ore 19:30 al Teatro Asioli di Correggio (RE): un recupero musicale decisamente importante.
Il nuovo programma della Lydian Sound Orchestra si rifà a uno degli archetipi della musica afroamericana dell’ultimo secolo, il treno, prendendo ispirazione, oltre che dai più diretti rimandi musicali alle vie di comunicazione, dalla letteratura e persino le arti visive (Turner, Monet, Munch). Accanto al proprio repertorio originale, l’orchestra proporrà musiche di Duke Ellington, Pat Metheny, Archie Shepp, Herbie Nichols, Eric Dolphy, Carla Bley, oltre che del suo ospite speciale, David Murray, con gli arrangiamenti tipici e distintivi firmati da Riccardo Brazzale.
Classe 1955, nato e cresciuto in California, David Murray nel 1975 si trasferisce a New York, dove nel giro di pochi anni diventa uno dei personaggi simbolo del jazz più creativo. Iniziando da Cecil Taylor e Dewey Redman e continuando con Anthony Braxton, Don Cherry e Lester Bowie, Max Roach ed Elvin Jones, Murray accumula un impressionante numero di collaborazioni. Nel 1976 crea il World Saxophone Quartet, un gruppo per il quale l’aggettivo mitico è quasi riduttivo e che segna l’inizio dell’inarrestabile ascesa di Murray come leader. Nella sua musica si incrociano le vampate di Albert Ayler e gli ideali coltraniani, mentre l’estetica free entra in contatto con le musiche africane e, più di recente, con altri fermenti etnici.
Fondata nel 1989 da Riccardo Brazzale, la Lydian Sound Orchestra ha raccolto negli ultimi anni riconoscimenti adeguati all’elevato livello tecnico e alla forte personalità delle sue proposte musicali . La storia più recente della Lydian è inoltre caratterizzata da una rinnovata intensità sia nell’attività concertistica che in quella discografica. L’organico dell’orchestra è pressoché stabile e annovera solisti di rilievo, chiamati a lavorare in un’ottica collettiva: le pagine musicali ideate da Brazzale sottintendono infatti la partecipazione creativa dei membri della LSO, che plasmano la musica con una libertà individuale che ricorda gli ideali del Jazz Workshop mingusiano.