MONDO EXOTICA, generazione cocktail e latin lounge
Prendiamo spunto dallo spezzone del film “Vacanze al(!) Messico” (1946) , dove XAVIER CUGAT (violinista, direttore d’orchestra che amava anche cantare) si esibisce alla voce (tenendo in braccio il mitico chihuahua) nel brano Yo Te Amo Mucho (Youtube), per segnalarvi il bellissimo e voluminoso libro-enciclopedia “MONDO EXOTICA – Suoni, visioni e manie della rivoluzione lounge” scritto dal giornalista musicale e autore radiofonico FRANCESCO ADINOLFI per l’editore MARSILIO, in libreria da pochissimi giorni.
L’incipit del capitoletto Latin Exotic (il più accattivante e interessante per i nostri lettori) recita -con le parole di Will Friedwald, scrittore e critico musicale statunitense – “…il suono della musica latino-americana è così vibrante e colorato che sono sarebbe potuto esistere senza il cinema“. Per quanto provocatoria – continua il testo – possa risultare questa affermazione, in realtà sembra difficile separare generi musicali musicali quali rumba e samba da film come Vacanze al Messico (Holiday in Mexico , oppure Nancy Va a Rio (Nancy Goes to Rio). Queste e altre pellicole contribuirono, infatti alla diffusione negli Usa e in Europa di una ventata di esotismi musicali senza precedenti. E così si arriva a Xavier Cugat (Francisco de Asis Javier Cugat Mingall de Bruy, nato a Gerona, Spagna, nel 1900 e morto a Barcellona nel 1990), con le sue interpretazioni edulcorare; ai ritmi “ad acqua e rum” dello stesso e con la cantante-ballerina Carmen Miranda (Maria do Carmo Miranda de Cuhna, nata in Portogallo nel 1909, emigrata a Rio de Janeiro…deceduta nel 1955) , al ruolo avuto da Hollywood nelle loro carriere; all’intuitivo Ralph Peer, editore, che volò a Cuba e in tutta l’America latina per acquistare i diritti di standard come TIco Tico, Brazil, Baia eccetera. Dicevo dell’esotico ensemble di Xavier Cugat, che visse anche in Italia con la sua cocktail chanteuse Abbe Lane, quella di Bellezze al Bagno; poi sfogliando si incontra l’icona dell’exotica musicale strumentale, il compositore Lex Baxter, che per i suoi progetti ricorreva a un miscuglio di ritmo-latinoamericani, tra tango, samba, rumba all’ombra di palme al vento. Così nel Baxter di Congo Train (nell’album African Jazz del 1958) spicca la sua visione “baxterizzata dell’Africa”. Si potrebbe continuare a lungo e in modo trasversale a descrivere questo volume ma mi fermo qui perchè ritengo che soltanto le poche pagine sopracitate, tra le ben 640 dell’intera opera, meritino l’acquisto di questo progetto editoriale che ci accompagna curiosamente tra incanti tropicali, stereotipi e razzismi. In sintesi, rappresenta un magnifico viaggio dal dopoguerra alla rivoluzione lounge di fine millennio. IMPERDIBILE LAVORO ricco di interviste, spigolature tra colonne sonore italiane e straniere, nu jazz, electro swing, biografie, discografie e filmografie consigliate, note al testo efficacissime. Insomma, un universo di suoni e immaginari affascinanti in grado di aprire altre connessioni multidirezionali. E se avete un’idea poco chiara su lounge, generazione cocktail, appropriazioni musicali e culturali finalizzati al mercato dell’edonismo e quel corollario frivolo che ruotava attorno, bene, questo lavoro accuratissimo, quasi pazzesco nella mole di dati storici incrociati raccolti, vi avvicinerà piacevolmente alla scoperta del Mondo Exotica e a riascoltare, per la parte mnusicale, anche grandi artisti sotto un’altra ottica. (gfg)