CUBA: il maestoso “Manisero” di Gonzalo Rubalcaba e Aymée Nuviola
Un maestoso “manisero” jazzificato di Gonzalo Rubalcaba in compagnia della splendida vocalist guarachera Aymée Nuviola e di un energico sestetto sul palcoscenico del Parco Querini per il festival Vicenza Jazz 2021. Il video che segue presenta la parte saliente di questa versione del celeberrimo son-pregòn di Moisés Simons, pezzo immortalato circa in secolo fa dalla voce di Rita Montaner e successivamente fu cavallo di battaglia di Antonio Machìn. Ancora oggi El manisero si contende con Guantanamera e Chan Chan il ruolo iconico della musica afrocubana nel mondo.
Tommy Salsero ci regala questa “mini guida” all’ascolto di El Manisero, versione di Gonzalo Rubalcaba. Su questo son-pregon jazzificato, scrive Tommy: ” Stupenda versione!!! inizia col botto, con una scala discendente appoggiata sulla scala esatonale o di “Debussy”, ripetuto a 2,42. A 3,35 belle ribattute in stile classico per poi ripassare al fraseggio bebop. A 5,09 riprende lo stile afro cubano perscussivo ,a 5,36 un trillo a due piano e voce…inizia la performance voce e piano che porta al finale!
CUBA. Volver a casa, ritorno a casa in allegria, (almeno musicalmente), potrebbe essere il messaggio del bellissimo progetto di musica afrocubana “Viento y Tiempo”, tra rumba, son, timba, bolero, cha cha y tumbao travolgenti del pianista Gonzalo Rubalcaba e della cantante Aymée Nuviola con la band, formata da cubani più un venezuelano, tutti residenti a Miami o Florida. Sono in tour in Italia iniziato il 5 luglio a Vicenza Jazz, poi Roma e diverse altre date anche nel formato duo piano-voce. Vi proponiamo solo alcuni scatti raccolti nella giornata vicentina nell’ambito di due interviste e del concerto. L’amico-collega Gaspare Bonafede ci regalerà a breve una recensione, intanto vogliamo ricordare l’utilissimo intervento di presentazione del compositore Riccardo Brazzale (direttore artistico del festival Vicenza Jazz) dove ha sottolineato che il jazz affonda le radici anche nei Caraibi, fatto incontrovertibile che molti jazzofili puristi tendono a dimenticare o sminuire per quel grado di ritmicità e ballabilità che quel sound tropicale scatena. Così al termine della serata vicentina nel verdissimo Parco Querini proprio con Riccardo abbiamo convenuto: “peggio per gli assenti che snobbando certi concerti latin non sanno cosa perdono“. (Gian Franco Grilli)