Nel programma di Vicenza Jazz 2021 anche una esaltante finestra latin con il duo piano-voce cubano di Gonzalo Rubalcaba e Aymée Nuviola integrato per l’occasione da un ottimo sestetto. Quella che segue è l’efficacissima recensione redatta dal percussionista Gaspare Bonafede, che ringraziamo doppiamente avendo anche collaborato alla nostra trasferta il 5 luglio 2021 al Parco Querini, una delle sedi del festival jazz vicentino diretto da Riccardo Brazzale, dove abbiamo raccolto interviste ai due protagonisti e di cui parleremo in futuro.
Gonzalo Rubalcaba e Aymée Nuviola a Vicenza Jazz 2021.
Serata incandescente quella che hanno regalato, tra rumba, son, timba, bolero e cha cha, Gonzalo Rubalcaba e Aymée Nuviola, insieme ai loro bravissimi musicisti, al pubblico di Vicenza Jazz la sera del 5 luglio scorso.
I due erano felicissimi di essere in Italia e si sono presentati sul palco con una voglia pazzesca di suonare assecondati da una band agguerrita e mai sottotono.
Il repertorio presentato include brani che fanno parte del loro album Viento y Tiempo ma anche molti brani tradizionali cubani: un omaggio alla musica che scorre per le strade di Cuba.
Ma questo non deve indurci a pensare ad una mera esecuzione di cover cubani: gli arrangiamenti sono micidiali, con stacchi, cambi di tempo e dinamiche incredibili e soprattutto escursioni in altri campi musicali. In questo Rubalcaba si dimostra maestro oltre ad essere il fulcro portante della band: le sue improvvisazioni spaziano nel jazz, nella musica contemporanea con una naturalezza, creatività e gusto impressionante. Il suo lirismo e il suo modo percussivo di suonare il piano ne fanno una colonna musicale.
Dal canto suo Aymée Nuviola, che ad inizio concerto ha dedicato il concerto alla nostra Raffaella Carrà, dimostra una presenza scenica e una tenuta di palco notevole. La sua voce calda e corposa sa modulare magnificamente in sfumature e sussurri. Una vera trascinatrice che ha coinvolto continuamente il pubblico presente , che non è riuscito a star fermo e seduto dalla prima all’ultima nota del concerto.
Cosi brani come Rumba Callejera, El Ciego (bolero di Armando Manzanero), Chan Chan (Compay Segundo), Bemba Colorà ( Celia Cruz), Mi mejor cancion (feeling), El Guararey de Pastora (changui), si sono susseguiti in un vortice di ritmo, melodia, improvvisazioni e dinamiche incredibili fino ad arrivare ai due interminabili bis Lagrimas Negras, El manisero che hanno lasciato tutti con le mani gonfie per gli applausi.
Un plauso ai musicisti: Cristobal “El Profe” al basso, Hilario Bell a batteria e timbales, Yunio Arronte sax, Lourdes Nuviola voce, Alfred Lugo voce e güiro e l’ottimo conguero Neiger “Majito” Aguilera dal suono pulito e con un groove tremendo.
Gaspare Bonafede
Ps: potete gustare alcuni momenti del concerto in un video che Gian Franco Grilli ha postato su questo portale.