Libri Cile. Non leggere i Fratelli Grimm di Ivàn Maureira Ortiz
Il brevissimo libro “Non leggere i fratelli Grimm” dello scrittore cileno Iván Maureira Ortiz (110 pagine, Edicola ed) va considerato un romanzo spietato sul dolore dell’infanzia, teatro di prova di tutti i nostri futuri delitti, come una carrellata di figure squallide da eliminare per le ingiustizie inferte a persone semplici, indifese.
Tutto inizia nel 1939 quando la ventenne Diane Burbank, funzionaria della Walt Disney Company, sbarca per la prima volta in Cile con l’incarico di consegnare al distributore locale le pellicole di Biancaneve e i sette nani, il primo lungometraggio animato al mondo, un adattamento del ben più cruento racconto dei fratelli Grimm. Le cose non andranno come previsto né quella volta né la successiva, trent’anni dopo, nel 1972 quando Diane tornerà a Valparaíso per fare visita a Giorgio, il suo innamorato non corrisposto ma con il quale aveva consumato un’avventura fugace. Morirà dando alla luce il piccolo Gabriel, la cui sorte sembra segnata dal destino.
Cresciuto dalla bambinaia Anastasia, Gabriel verrà ben presto contagiato dalle ossessioni della ragazza e quando assisterà a un un evento tragico inizierà a perdersi tra sentieri solitari e oscuri.
Seguendo le orme di Émile Dubois, leggendario assassino francese giustiziere dei ricchi e fucilato a Valparaiso nel 1907, Gabriel si trasformerà in un crudele assassino, convinto di poter punire la colpa con il peccato.
Romanzo di formazione sui generis, Non leggere i fratelli Grimm parla al desiderio di ognuno di noi di essere amati, del risentimento che nasce quando questo amore ci viene negato.