CUBA, Amo esta Isla…soy del Caribe

L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

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CD Novità: LIFE di Marco Pacassoni Trio, feat. Patitucci & Sanchez

9. giugno 2022 – 01:18No Comment
CD Novità: LIFE di Marco Pacassoni Trio, feat. Patitucci & Sanchez

Trasmettere le sensazioni di un sogno è difficile – afferma Marco Pacassoni – ma diventa possibile se i tuoi sogni li racconti a due grandi musicisti, due dei miei miti musicali e bellissime persone come John Patitucci e Antonio Sanchez”. E in effetti è andata proprio così per il freschissimo “LIFE” (Giotto Music/Egea Music, 2022).

Trasmettere le sensazioni di un sogno è difficile – afferma Marco Pacassoni – ma diventa possibile se i tuoi sogni li racconti a due grandi musicisti, due dei miei miti musicali e bellissime persone come John Patitucci e Antonio Sanchez”. E in effetti è andata proprio così per il freschissimo “LIFE” (Giotto Music/Egea Music, 2022), bellissimo album in bilico tra sonorità jazz e contemporary music di otto brani originali composti dal vibrafonista-marimbista fanese più due co-firmati con i compagni di viaggio: il bassista statunitense John Patitucci e il batterista messicano Antonio Sanchez. Siamo di fronte a un progetto dal sound unico, di rara bellezza, fascino e dolce come dolci sono i timbri e i colori di vibrafono e marimba, due strumenti a tastiera (rispettivamente di metallo e di legno) al centro del sogno citato e concretizzatosi in questo omaggio del jazzista italiano considerato strumentista di notevoli doti tecniche e abilissimo nel gestire ( e trasmettere al pubblico anche dei non addetti) il mondo complesso delle risonanze delle note, dei riverberi, l’ampio spettro di suoni e colori, che con appositi battenti e segreti è in grado di estrarre, esaltare, vibrare o smorzare con delicatezza. Questo è un lavoro che non si può ascoltare in automobile per carpirne l’essenza ma va analizzato con grande concentrazione seguendo per il momento la pista del bandleader e a un certo punto verrai avvolto da un’intensa energia in grado di portarti su quei listelli sonori e vedere con la mente le mazze scivolare con scioltezza da una parte all’altra. E chi è in possesso di qualche esperienza o conoscenza di quelle caratteristiche sonorità si troverà con mente e cuore tra le numerose, ancestrali e diversificate tradizioni dove marimba, xilofoni, balafon o strumenti affini sono cerniera nelle rispettive culture musicali. Ci siamo allargati in questa analisi poiché è presumibile che il progetto in questione rappresenti oltre che al coronamento di traguardo anche un lavoro autobiografico e spirituale a tutto campo in questo rapporto vitale tra Pacassoni e questa specifica arte musicale in cui melodia e ritmo vanno a braccetto e fondendosi in un tutt’uno. Naturale quindi che per una celebrazione di tale importanza il quarantunenne marchigiano puntasse ai vertici per imbarcare due protagonisti del jazz mondiale come Patitucci e Sanchez, due straordinari campioni delle migliori sezioni ritmiche in circolazione ma anche eccellenti solisti, e qui allo stesso tempo due apripista incredibili che hanno saputo stimolare lo scorrere della narrazione musicale morbida del viaggio in dieci tappe di Pacassoni dentro il mondo degli strumenti a tastiera, delle sonorità mediterranee e afroamericane. Da qui brillanti concatenazioni, pulsazioni immaginifiche, raffinate strutture melodico-ritmiche spalancate a brillanti improvvisazioni che rimbalzano in pregevoli triangolazioni paritetiche soprattutto in alcuni brani. Infatti le emozioni del trio toccano il vertice in particolare in Time Vibes, il brano di apertura e negli ultimi due, Conversation #1 e Conversation #2 dove il nostro vibrafonista non solo non si sottrae a un dialogo serrato alla pari e libero con due dei suoi più importanti miti.  Già soltanto questi tre pezzi giustificano la corsa all’acquisto. Un Lento Bolero è il brano che dovrebbe richiamare il latin, ma l’assenza del tipico martillo non lo caratterizza sufficientemente, seppur svolto bene su una scansione irregolare, elaborata, affascinante ( e allora più azzeccato titolarlo Un Lento “Feeling”, stile che ha jazzificato il pattern del bolero), e dove Sanchez ma sopratutto il contrabbasso di Patitucci si esprimono a livelli sublimi e delicatissimi. Insomma, a parte quest’ultima noticella che non inficia di un millesimo l’insieme, Marco ha compiuto un gran passo, un  bel lasciapassare con LIFE per correre  meglio su altre strade, meritate.

(Gian Franco Grilli)

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