CD. Flamenco Jazz. The BvR Flamenco big band “Del Río a la Mar”
Un album che rilegge magistralmente in chiave jazzistica l’espressione culturale del flamenco: è The BvR Flamenco Big Band, Del Río a la Mar (Zennez, Karonte- distr. Egea). Progetto di straordinaria bellezza combinando i ritmi e il canto andaluso con la sintassi del jazz attraverso i colori strumentali della big band con arrangiamenti e armonizzazioni curati dalla penna raffinata del maestro Bernard van Rossum.
Diciamolo subito: è un bellissimo album che con successo intreccia cante e ritmi complessi del flamenco come alegrías, soleás e bulerías con blues e improvvisazione jazz attraverso la magistrale orchestrazione e la variegata gamma di colori e dinamiche della Flamenco Big Band diretta dall’ottimo maestro Bernard van Rossum. Sassofonista, compositore, arrangiatore e didatta, van Rossum riflette anche nella musica di “Del Río A La Mar” (ZenneZ, Karonte – distr. Egea ) la sua multiculturalità come spagnolo sanguemisto di madre inglese e padre olandese con esperienze formative intercontinentali. Con questo suo terzo disco alla testa della big band continua la sua affascinante reinterpretazione e rilettura di latin jazz alla spagnola, o detto in altri termini l’ala europea del latin. Un progetto che tenta di coniugare gli elementi in comune sia della cultura estetica e sonora del flamenco sia delle musiche afroamericane, tra cui la magia del duende (la vera anima della musica andalusa, del soleà, madre del cante flamenco ecc.) e l’arte dello swing (essenza del jazz). Protagonisti dell’insieme sono una big band di venti musicisti e quattro ospiti speciali di altissimo spessore. Che rispondono ai nomi del bassista Carles Benavent, dell’armonicista Antonio Serrano, del cantante Rafael de Utrera e del flautista Tete Leal, tutti collaboratori dell’indimenticale Paco de Lucía. Il disco: 9 tracce, una più coinvolgente dell’altra nel rileggere con la lente del jazz la migliore tradizione andalusa e dove qua e là riecheggiano figure fondamentali e imprescindibili come Camaròn o Iturralde. Evitando commenti ad ogni brano, mi limito a segnalarne alcuni, ad esempio il più autentico di latin di tutto l’album, il magnifico bolero En Tus Pasos Me Crucé dove eccellono il cantaor Rafael de Utrera e lo stupefacente armonicista jazz Antonio Serrano, che regala poi un altro solo da incorniciare nell’eccitante Blues for Antonio, pezzo strumentale con una sezione fiati di straordinaria energia, da pelle d’oca. In cattedra poi in un paio di composizioni anche la voce di María Marín, come nella title track dove pure emerge il bandleader calando un bel solo al tenore. Altrettanto interessante poi Bulería Cromática dove la fanno da padrone il bel solo del trombonista Pablo Martinez e il flauto di Tete Leal. Progetto unico, da non perdere se amate andare alla scoperta di nuove sonorità. (gfg)