JAZZ. MINGUS BIG BAND “Charles Mingus Centennial Tour”
Tra i concerti di punta del Bologna Jazz Festival 2022 uno spazio anche per il sontuoso omaggio a Charles Mingus, figura tra le più debordanti dell’intera storia del jazz , sia per la forza interpretativa che per ricchezza delle composizioni che ci ha lasciato. La Mingus Big Band con il “Charles Mingus Centennial Tour” ha calcato il palco del Teatro Duse di Bologna, mercoledì 16 novembre 2022.
Questa la formazione della Big Band: Dr. Alex Pope Norris, Alex Sipiagin, Philip Harper, tromba; Conrad Herwig, Robin Eubanks, trombone; Earl McIntyre, trombone basso, tuba; Sam Dillon, Abraham Burton, sax tenore; Sarah Hanahan, sax alto; Alex Terrier, sax alto e soprano; Lauren Sevian, sax baritono; Theo Hill, pianoforte; Boris Kozlov, contrabbasso; Donald Edwards, batteria.
Per celebrare il centenario della nascita del carismatico contrabbassista afroamericano, innumerevoli omaggi hanno riempito i palcoscenici italiani del jazz, ma la data bolognese è una delle pochissime occasioni per sentire all’opera la Mingus Big Band, formazione che ne ha ufficialmente raccolto l’eredità musicale (assieme alla Mingus Dynasty e la Mingus Orchestra, tutte sotto la gestione di Sue Mingus, vedova di Charles). Con una line up di quattordici strumentisti.
La Mingus Big Band è stata creata nel 1991, sviluppando numericamente l’organico della Mingus Dynasty, attiva invece da poco dopo la morte del contrabbassista e forte della presenza nelle sue fila dei migliori collaboratori musicali di Mingus. Nel corso del tempo hanno fatto parte della Big Band strumentisti del calibro di Chris Potter, Craig Handy, David Kikoski, Frank Lacy, Jack Walrath, Jimmy Knepper, John Hicks, Orrin Evans, Randy Brecker, Ronnie Cuber, Seamus Blake, Vincent Herring, Wayne Escoffery… La formazione vanta una presenza costante sui più importanti palcoscenici newyorkesi come il Fez under Time Cafe, l’Iridium, il Jazz Standard: quest’ultimo club ha ospitato i “Mingus Mondays” per ben dodici anni (interrotti solo dal sopraggiungere della pandemia).
Le registrazioni (una dozzina, contando anche il nuovo disco annunciato per quest’anno: The Mingus Centennial Sessions) e le esibizioni dal vivo della Mingus Big Band hanno sempre garantito livelli di eccezionalità e un carattere sopra le righe pienamente in sintonia con l’immagine di Mingus. Il termine “Big”, per questo gruppo, non fa riferimento solo al formato orchestrale ma anche alla dimensione grandiosa della musica ideata da Mingus (lui stesso “big” in ogni senso) con i suoi brani ritmicamente ribollenti e dalle incredibili tessiture strumentali.
Foto :G.F. Grilli