JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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CUBA. Addio a Jesús Abreu, l’ultimo membro fondatore dei mitici LOS PAPINES

31. luglio 2023 – 15:51No Comment
CUBA. Addio a Jesús Abreu, l’ultimo membro fondatore dei mitici LOS PAPINES

Jesús María Abreu Hernández  è morto sabato 29 luglio 2023 a Tenerife, Islas Canarias, all’età di 78 anni.  Nel lontano 1963 fondò con i suoi fratelli  Alfredo, Luis e Ricardo il leggendario gruppo voci e percussioni de Los Papines, icona della percussione afrocubana e della rumba cubana nel mondo. Dal 2012 con la scomparsa di Luis era rimasto l’unico depositario dell’originalissima tradizione rumbera di questo quartetto che ha suonato in tutto il mondo e condiviso lo scenario con i più grandi della musica internazionale. Tra i nuovi apostoli, la figlia Yuliet e i nipoti.

60 anni dopo aver fondato Los Papines (con Ricardo, Alfredo e Luis) è scomparso anche Jesús Maria, il più giovane dei quattro fratelli Abreu Hernandez che dal 2012 (con la perdita di Luis) era rimasto l’unico depositario della tradizione rumbera dell’originale leggendario quartetto di voci e percussioni afrocubane. E così rumba, guaguancó, columbia, yambú, bembé, tumbadora, quinto, llamador, cajita musical (di cui Jesús era l’ideatore), claves, chequeré e canti abakuá non hanno più lacrime per la perdita di questo altro grande interprete della cultura afrocubana, uno dei loro migliori ambasciatori nel mondo. Jesús Maria Abreu Hernandez, nato il 14 marzo 1945, era uno dei quattro fratelli conosciuti aristicamente come Los Papines, una vera istituzione dell’isola caraibica, il quartetto cubano di voci e percussioni che meglio di ogni altro ha rappresentato e rappresenta tutt’ora Cuba, il suo folklore e la sua musica in ogni angolo del Pianeta. Dopo Alfredo (28 ottobre 2001), Ricardo “Papín” (19 maggio 2009), Luis (17 aprile 2012) ), sabato 29 luglio 2023 a Tenerife (Canarie) si è spento all’età di settantotto anni Jesús Maria. Percussionista, cantante rumbero, docente, Jesùs nel 1963 fondò assieme ai suoi citati tre fratelli maggiori Los Papines, mitico gruppo che (va precisato) aveva già messo le primissime radici nel 1957 improvvisando su due piedi, con quattro voci, quattro tumbadoras e otto mani, uno show di rumba a Radio Marianao per il mancato arrivo dell’orchestra ufficiale. Incominciò in questo modo uno spettacolo che – con variazioni e integrazioni di nuovi discepoli – cammina da sessant’anni, e nonostante le scomparse primo dell’allegro Alfredo (2001), poi quella del numero 1, il virtuoso e carismatico Papín (2009), il più riservato Luis (2012), perno del gruppo e certamente il più abile nel coinvolgere il pubblico, e adesso di Jesús, il portavoce e timoniere con la sua variopinta cajita musicale.

Jesus Abreu, La Habana, 18 gennaio 2010

Quella degli Abreu è stata, e continua ad essere, una grande famiglia, all’antica, tutti per uno e uno per tutti, coerenti con lo spirito comunitario degli abakuá, una società di mutuo soccorso che ha avuto un importante ruolo nella realtà cubana. Per mantenere alto il vessillo rumbero incarnato dai suoi quattro più noti messaggeri partiti alla conquista delle platee decenni fa dalla borgata Pocitos, municipio di Marianao, alla periferia dell’Avana, il “comitato famigliare” degli Abreu (da sempre Los Papines consultavano i 4 fratelli e 7 sorelle – in tutto erano 11 figli – per le scelte artistiche da fare, mi confidò un paio di volte lo stesso Jesús) negli ultimi anni aveva ha affidato il patrimonio storico e culturale del gruppo al simpaticissimo e giocoso Jesús, il minore dei magnifici four brothers, che al suo fianco, oltre alla figlia Yuliet (docente di percussione e pianista) aveva voluto i nipoti Luisito e Alexander (figli di Luis), Angel de Jesus (erede di Papín) e via via rampolli della terza e quarta generazione per ridare nuovo vigore a quella formula magica espressiva che consentì allo storico quartetto di condividere il palcoscenico con le più blasonate orchestre del mondo, tra cui Mongo Santamaria, Ray Barretto, Tito Puente e tantissime altre di jazz nordamericane. Tra i vari premi (Latin Grammy) e riconoscimenti Jesús orgogliosamente metteva in risalto il vero primato del gruppo: nel 1977 furono questi 4 hermanos i primi artisti cubani a rompere l’embargo musicale degli Stati Uniti verso l’isola caraibica. Ambasciatori a tutto tondo.

Jesus, Ricardo Papin, Gfg, Alfredo (San Lazzaro S., Bologna, 1982)

Jesus Abreu, 2010, La Habana

da sin. Alfredo Abreu, Grilli, Jesus, Martinelli (Conservatorio di Bologna-Italia, 10 dicembre 1982)

L’ultima volta che incontrai Jesús è stato domenica 18 gennaio 2010 per una breve intervista al termine del loro concerto alla Peña de la Rumba presso la Casa de la Cultura di Plaza all’Avana. Ripercorremmo il nostro primissimo incontro ufficiale del 1982 a Bologna (ma anni prima l’avevo incrociato a un festival nazionale de L’Unità), poi un paio di tour italiani con il Tropicana, tra fine anni Ottanta e Novanta e il concerto nel club La Rumba di Milano nel 2008. Prima del consueto abbraccio e del classico “cuidate, hermano, un saludo a todo el mundo de allà” mi ricordò nuovamente l’episodio del lontano dicembre 1982: “Gian acuerdate che gli strumenti a percussione “, di mia produzione e senza nessuna pretesa artistica e che gli avevo regalato, “li abbiamo donati a una scuola di educazione musicale per ragazzini”. Poiché tra quegli oggetti sonori c’era una versione di bongos a tre sonorità, ovviamente rifotografammo mentalmente quel momento divertente quando Papin, Luis, Jesús,e Alfredo “deliberarono” che quel bongo eretico a tre pelli poteva chiamarsi Trongo. E giù tutti ridere sul trongo nel mio piccolo appartamento pieno di amici, musicisti e non, curiosi di vedere e chiacchierare da vicino con quei quattro marziani della percussione sbarcati sulla Via Emilia. Sull’argomento ridemmo di gusto nuovamente all’Avana, sia due giorni prima ad Alamar negli studi di registrazione Blen Blen dell’amico Edesio Alejandro e sia la sera del concerto al lato del palco della Casa della Cultura di Plaza quando Jesús, appoggiato al suo bolide, mi mostrò l’ultimo Dvd del gruppo. Con la mente e il cuore ritorno con un flash a quel momento rumbero all’Avana, alle parole introduttive proprio di Jesús del lontano concerto alla Sala Bossi di Bologna, 10 dicembre 1982 e all’intervista milanese del 2008 (raccolte nel video su Youtube: Folgorati dalla rumba cubana https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=arUBy4xrKDQ ) per concludere l’omaggio doveroso alla memoria di questo grande amico, protagonista degli interscambi tra Italia e Cuba, e incommensurabile artista e percussionista. Ciao Jesùs, e salutaci Ricardo, Alfredo e Luis.

 

Gian Franco Grilli

foto: Grilli

sinistra: Abreu Ricardo (Martinelli, dietro), Luis, Jesus. Alfredo, Grilli – San Lazzaro, Bologna, 8 dicembre 1982

Luis Abreu, La Habana, 2012

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