JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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JAZZ FUSION, il trio folgorante di MATTEO MANCUSO

16. novembre 2023 – 18:33No Comment
JAZZ FUSION, il trio folgorante di MATTEO MANCUSO

SUPER FUSION a PARADISO JAZZ di San Lazzaro di Savena. Dopo la pausa per la prematura perdita di Franco Fanizzi, l’ideatore di Paradiso Jazz – a cui verranno dedicate le prossime edizioni del festival come ricordato dal direttore artistico Marco Coppi all’inizio della serata di lunedì 13 novembre ’23 – è ripartita alla grande l’attività concertistica alla Sala Paradiso-ARCI con il fenomenale trio palermitano del chitarrista MATTEO MANCUSO.

 

Dopo la pausa per la dolorosissima prematura perdita di Franco Fanizzi, l’ideatore di Paradiso Jazz – a cui verranno dedicate le prossime edizioni del festival,  come ricordato lunedì 13 novembre 2023  dal direttore artistico Marco Coppi presentando la serata – è ripartita alla grande l’attività concertistica alla Sala Paradiso-ARCI con il fenomenale trio di MATTEO MANCUSO che ha conquistato,per non dire ipnotizzato, tutta la vasta platea intervenuta per assistere ad uno straordinario viaggio dentro l’universo della sei corde con improvvisazioni folgoranti tra fusion, rock, progressive rock e jazz. Tra le virtuosissime corde e velocissime e sapientissime  dita del chitarrista palermitano Matteo Mancuso, supportate da due straordinari talenti (Gianluca Pellerito, drums; Riccardo Oliva, bass, keyboards), oltre a brani originali sono transitati, si fa per dire, accenti e linguaggi di alcuni dei gruppi ispiratori e leggende della chitarra moderna che hanno influenzato l’allora enfant prodige Matteo dall’età di dieci/dodici anni (Led Zeppelin, Deep Purple, Alan Holdsworth, Frank Gambale, Jeff Beck, Eric Johnson, Pat Metheny, Wes Montgomery, i primi che mi vengono in mente). Omaggi travolgenti a chitarristi sì, soprattutto, ma non solo, tanto che tra i vari tributi ha spiccato quello dedicato al genio del basso elettrico Jaco Pastorius. E proprio sul famoso cavallo di battaglia di Jaco, The Chicken, dopo 80 minuti di  musica ad alta tensione è calato il sipario della performance magnetica del trio palermitano capeggiato da questo ventiseienne siculo, una delle più importanti chitarre in circolazione oggi nel mondo secondo moltissimi specialisti dello strumento e di jazz fusion. Meritevoli di segnalazione per tecnica sensazionale e potenza il batterista Pellerito e la versatilità del bassista/tastierista Oliva. Concerto partecipatissimo, come non si vedeva da tempo, e da incorniciare! (GFG)

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