Black, White and Blues” di VITO DI MODUGNO Quartet con FAUSTO LEALI
“Black, White and Blues” è l’ultimo progetto del geniale hammondista Vito Di Modugno in quartetto con il notissimo cantante Fausto Leali prodotto dalla meritoria Abeat records che continua a sfornare ottimi album di musicisti a volte, non è questo il caso, periferici all’olimpo del jazz e della black music. Qui siamo di fronte a nove bellissimi brani che potrebbero traghettare molti fan del Leali più noto al pubblico italiano verso la conoscenza e la frequentazione delle autentiche musiche afroamericane.
Diciamolo subito: mi ha colpito soprattuto il brano di apertura: Angelitos Negros forse anche quello che rappresenta maggiori elementi di interesse per i nostri amici ‘partigiani’ lettori di sound latin. Fausto Leali rese popolare questo pezzo tradotto in lingua italiana nel 1968 mentre la toccante versione soul blues incisa da Leali in questo nuovo album con l’eccellente hammondista Vito di Modugno (e il grintoso e stupendo sax tenore di Michele Carrabba) si rifà al testo originale in spagnolo, poichè la canzone fu ispirata e realizzata con i versi del poeta venezuelano Andres Eloy Blanco Guzman musicati dal messicano Manuel Alvarez Renteria. Nella discografia internazionale esistono tante versioni di Angelitos Negros (anche quelle storiche dei cubani Antonio Machin e Marino Barreto jr.) e anche quella che mi è venuta alla mente per una serie di fattori, quella struggente, da brividi, presente su Youtube che vede all’opera la grande cantante-pianista statunitense ROBERTA FLACK, che purtroppo ha dovuto appendere il microfono per la brutta diagnosi: SLA.
Black, White and Blues (Abeat records): sono nove belle composizioni, alcune di spessore internazionale (Georgia On my Mind, Come Together, Knock on Wood..), magistralmente incise intrecciando con feeling e sapienza, timbri, fraseggi jazz, soul, rock blues e melodie della migliore “musica leggera italiana” blackizzata. Un modo utile che potrebbe, a mio avviso, traghettare al jazz e al soul tante persone distanti da questi linguaggi, e soprattutto i fan del Leali italiano, quello di Un’ora fa”, Mi manchi, Io amo, Io camminerò... o A chi, qui registrata nell’originale inglese Hurt. Il disco restituisce un’atmosfera live come essere in un jazz club o in uno dei night club storici del passato, locali dove suonavano, tra l’altro e spessissimo, i migliori orchestrali in circolazione, musicisti che dominavano alla grande la grammatica del jazz e del blues. I solisti che la fanno da padrone in questo cd, come ottimi improvvisatori, sono il grintosissimo saxofonista Michele Carrabba, il chitarrista Pietro Condorelli oltre al grandioso hammondista Vito Di Modugno, tutti sostenuti dal drumming essenziale, pulito e senza sbavature di Massimo Manzi. Germana Schena, vocal nella traccia 6, Memories On My Mind, che dialoga con l’ottimo Leali, beh, meriterebbe un’altra pagina per la bellezza e l’estensione delle sue corde. Gran talento! Ora, ascoltate per credere, e magari fateci pervenire i vostri commenti per capire se concordate o meno con quanto qui sostenuto. Per facilitarvi una scelta oculata e consapevole dell’acquisto del disco suggerirsco un breve ascolto a questo link https://www.abeatrecords.com/music/shop/black-white-and-blues/
Gian Franco Grilli