JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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CUBA. Omaggio all’Apostolo José Martí

28. gennaio 2024 – 17:46No Comment
CUBA. Omaggio all’Apostolo José Martí

Il 28 gennaio si è celebrato il 171° anniversario della nascita di José Martí (28-01-1853 / 19-05- 1895), il migliore cubano di sempre, idealista, combattente, indipendentista, antirazzista, autore intellettuale della Rivoluzione cubana e uno dei più insigni sudamericani

Il 28 gennaio ricorre l’anniversario della nascita dell’eroe nazionale di Cuba, uno dei più insigni sudamericani di sempre. Cerimonia con deposizione di omaggio floreale si è svolta nel Parco del Lago dell’Eur di Roma davanti al monumento dell’Apostolo alla presenza del Corpo Diplomatico di Cuba, di altre rappresentanze diplomatiche e di Organizzazioni Internazionali.
Inoltre Domenica 28 gennaio si terrà un incontro all’Ambasciata di Cuba di Roma con le nuove generazioni di cubani residenti, seguito da una carovana per denunciare il blocco statunitense contro Cuba. Anche altre città come Genova e Tarquinia, dove si trovano rispettivamente i busti dell’Apostolo e il Centro Internazionale di Alta Formazione “José Martí” – Studi sulla Pace e la Fraternità tra i Popoli, ospiteranno attività di ricordo.
Alcune note storiche sull’Apostolo di Cuba, poeta, scrittore, politico, imprigionato più volte dagli spagnoli, il più grande dei cubani e uno dei più insigni sudamericani di tutti i tempi nonché diretto ispiratore della Rivoluzione dei barbudos al comando di Fidel Castro e Che Guevara. Martí, considerato il migliore cubano di sempre e il padre della Patria, è stato il più grande dei cubani di tutti i tempi e uno dei tre grandi libertadores dell’America latina. Ha vissuto intensamente negli Stati Uniti, Messico, Venezuela, Santo Domingo/Repubblica Dominicana, Haiti, Argentina, Guatemala, Spagna e Francia. Grande oratore, politico, simbolo di lotta per libertà dei popoli, amico degli oppressi, antirazzista, anticolonialista, precursore dell’antimperalismo moderno e indipendentista, ma anche giornalista, scrittore, fondatore della corrente letteraria del modernismo, intellettuale, autore di pensieri ancora di bruciante attualità. Insomma lui è tutto ed è dappertutto nella vita di Cuba. Pensando al ruolo pedagogico martiano per l’infanzia cubana possiamo citare testi come La Edad de Oro, Nené Traviesa, Meñique, Don Pomposo, Tres Héroes. E tra le opere più famose del versatile prosatore di romanzi e liriche spiccano i «Versos Sencillos» scritti nel quindicennio del suo esilio in terra newyorkese. Da una lettura attenta di quelle strofe in quartine emergono le crepe profonde, l’individualismo esasperato, il culto feticista del dollaro, la repressione violenta contro le classi deboli e la discriminazione razziale contro i negri e immigrati negli Usa. José Martí nel 1891, quando compose quei versi sacri, si trovava negli Stati Uniti e stava organizzando gruppi ribelli per tornare a Cuba e cacciare gli spagnoli ma anche per impedire agli statunitensi di prendere il loro posto. E quindi indipendenza voleva dire affermazione della cubanità di fronte alla de-identificazione giunta dall’esterno, sia dagli spagnoli, che nel Novecento dagli Stati Uniti con le varie invasioni culturali e politiche. Dopo un primo idillio con la democrazia degli Stati Uniti, cambiò idea mettendosi di traverso alla politica estera espansionistica nordamericana intravedendo pericoli futuri per i paesi dell’America Latina è affermò di conoscere «il mostro perché ho vissuto nella sua tana». Martí purtroppo non riuscì a vedere tutto ciò perché fu ucciso a Dos Rìos, vicino a Bayamo, da due pallottole che lo portarono all’immortalità.
Dagli anni Sessanta, dopo il trionfo della Rivoluzione deo Barbudos, l’Apostolo-Eroe è una figura che viene contesa dai cubani dell’Avana e dagli esiliati anticastristi negli Usa. Il patrimonio ideale martiano viene letto da fronti opposti: infatti è diventato un gioco forzare le interpretazioni sul pensiero martiano, senza arrivare alla schieratissima Radio Martí di Miami, che vuole rappresentare l’Altra Cuba. Il Nostro fece di tutto per essere indipendente da tutti e molti leader si sono poi identificati pienamente con la sua figura umanistico-rivoluzionaria. Martì, quando si dice l’Apostolo per antonomasia. Va detto, a mio avviso, che nessun altro più di Martí e in anticipo su tutti affondò in maniera impietosa il coltello nella piaga purulenta della società democratica statunitense su razzismo, imperialismo e profonde ingiustizie sociali della prima potenza del mondo. Concludiamo queste poche righe tornando all’opera Versos Sencillos citata poc’anzi: è considerata una produzione importantissima nella storia della cultura ispanoamericana per l’originalità di intrecciare versi ai moduli della poesia popolare di fine Ottocento. Ci piace evidenziare che alcuni suoi versi sono diventati universali attraverso l’iconica e melodiosa Guantanamera. Solidarietà, amori, amicizia, identità cubana sono presenti in altri materiali dei Versos Sencillos, strofe che moltissimi artisti continuano a rileggere e a musicare.
(GF Grilli)

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