CUBA, Amo esta Isla…soy del Caribe

L’audiovisivo “Cuba, Amo Esta Isla” (online in youtube) è un omaggio al popolo e alla cultura cubana e non è una adesione al sistema politico del Paese. Un potpourri di immagini e suoni dell’Isla Grande di Gianfry Grilli

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Caribe CD: CARIBBEAN BLUE l’omaggio di Russ Spiegel

15. marzo 2024 – 20:01No Comment
Caribe CD: CARIBBEAN BLUE l’omaggio di Russ Spiegel

“Caribbean Blue” (Ruzztone music) è un primo piacevolissimo bilancio artistico dell’esperienza musicale multiculturale del versatile chitarrista e compositore californiano Russ Spiegel. In dieci brani ci presenta il suo viaggio tra paesi e stili musicali.

Diciamolo subito: “Caribbean Blue” (Ruzztone music) è un primo bilancio artistico  dell’esperienza musicale multiculturale del versatile chitarrista californiano Russ Spiegel. Ma, a nostro avviso, il titolo prescelto in copertina ha il limite non restituire correttamente e completamente il lungo, interessante e variegato viaggio sonoro affrontato dal compositore e bandleader californiano assieme a un cast di stellari jazzisti tra cui Brian Lynch, straordinario trombettista pluripremiato nel mondo del latin jazz e della salsa, il sassofonista Tim Armacost, una delle voci più vibranti della scena jazz di New York e il talentuoso trombonista Javier Nero. Tre eccellenze dunque per la front line che spicca in Island Song, terza delle dieci tracce del cd, sicuramente la più caraibica per mood e che rappresenta un omaggio diretto alle isole dei Caraibi, in particolare  -ma non solo -a quelle di impronta sonoro-culturale anglofona come Giamaica, Trinidad e delle Piccole Antille.

Il progetto comincia con l’accattivante The Underdown Groove, una composizione, stile blue note, con un bel tiro; aria carioca con lievi tinte di samba pop in E. 22nd St. ; sound esotico da resort mescolando bossa, bolero e sintassi jazzistica per la malinconica title track Caribbean Blue dove eccelle il jazzista tedesco e grande virtuoso dell’armonica cromatica Hendrik Meurkens, da tempo attivo a New York, tra l’altro anche un ottimo interprete del repertorio verdeoro. Slippery Slope ci accompagna tra il miglior sound e swingante mainstream jazz che si ascolta a New York grazie ai virtuosismi dei tre già citati fiatisti. Di nuovo in Brasile con il cantante Ben Beal e ancora Hendrik Meurkens che sale in cattedra nella bossanovistica Inquietude.

In Retribution Blues sono il sax tenore, l’organo di Jim Gasior e la chitarra di Spiegel a colorare il canonico giro armonico della black music. Lucas Apostoleris, il drummer che fornisce il carburante ritmico a questo ensemble privo di bassista, con le bacchette introduce The Streets of Milan, dove via via sul tappetino armonico di Gasior  la tromba di Brian Lynch stacca un solo spettacolare, seguito poi dai contributi creativi dei sodali Armacost e Russ. Infine Smooth Move, che fa riferimento a diverse aree di espressione, riassume una quantità di simboli diversi, certamente non caribici ma di grande fascino, in bilico. a mio avviso, tra vene parajazzistiche tinteggiate di alchimie rock-blues-fusion in cui organo, chitarra e sax con bellissimi fraseggi e pronunce diverse si destreggiano su modalità, variazioni e incastri ingegnosi in continuo sviluppo e ben centrati. La brevissima Coda Final riprende la malinconia di fondo di Caribbean Blue per concludere questo viaggio tra molti generi musicali che Spiegel ha attraversato e sperimentato nella sua carriera. Ora da Miami, dove si è stabilito, tenta di mostrarci in dieci brani-omaggio la sua anima e il suo cuore che pulsano di Caribe, attraverso uno spirito molto allentato    e personale.

(Gian Franco Grilli)

 

 

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