JAZZ, BJF 2024: 21 ottobre-17 novembre, tra Bologna, Ferrara e Forlì

Pat Metheny sarà la principale star del Bologna Jazz Festival 2024, che annovera in questa edizione nei grandi teatri cittadini altri protagonisti di massimo rilievo come Mulatu Astatke, Cécile McLorin Salvant e McCoy Legends. Ma nei jazz club ci sarà una programmazione che, a nostro avviso, restituirà un’immagine più significativa, variegata e completa dei del jazz multicolore oggi.

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Letteratura latinoamericana. Dall’Uruguay, Mario Levrero con “A caccia di conigli”

12. settembre 2024 – 21:41No Comment
Letteratura latinoamericana. Dall’Uruguay, Mario Levrero con “A caccia di conigli”

Aderente alla mission della collana Glossa, dell’editore perugino Pièdimosca, è appena uscita l’edizione italiana di A caccia di conigli dell’autore uruguaiano Mario Levrero. Un curioso excursus nonsense che vede i conigli a volte vittime, a volte carnefici in un mondo onirico e dai toni vagamente kafkiani.

 

glossa è una collana di pièdimosca edizioni che si occupa di prose brevissime, con un’attenzione particolare alla sperimentazione e alla scrittura pura e una vocazione all’eterogeneità. E A caccia di conigli è un curioso excursus nonsense che vede i conigli a volte vittime, a volte carnefici in un mondo onirico e dai toni vagamente kafkiani.

Perfettamente aderente alla mission anche l’edizione italiana di A caccia di conigli dell’autore uruguaiano Mario Levrero. Siamo di fronte a un romanzo non romanzo, a un romanzo non sense con cento frammenti che raccontano un mondo fantastico e ironico popolato di conigli, cacciatori, guardiaboschi. Per tentare di assimilarne gli elementi letterari e comprenderne le ambiguità e i discorsi vuoti di queste pagine credo sia utilissimo iniziare prima di tutto dalla postfazione di Raul Schenardi (anche curatore della traduzione)   che ci aiuta a scoprire il lavoro dell’autore uruguaiano Levrero, che viene qualificato nel suo paese come “maestro della fantasia”. In effetti bisogna possedere un tipo di genio comico speciale per scrivere qualcosa come A caccia di conigli e bisogna avere un’intelligenza molto ardita per usare una forma di scrittura così diversa da ciò a cui sono abituati i lettori. Non a caso costui fu inserito tra gli autori “rari”. Il volume, uscito in area rioplatense la prima volta nel 1973 e ora presentato in Italia con una grafica curatissima, formato tascabile (come del resto molta della produzione dell’editore perugino) è un insieme di brevi prose piene di contrapposizioni, ad esempio, tra guardiaboschi e cacciatori, dove i cacciatori che si camuffano da conigli o da guardiaboschi, ammaestrano orsi e diventano il bersaglio di freccette scagliate dai ragni, mettono in scena la lotta per la vita . L’ambiguità e le contraddizioni nelle affermazioni delle voci narranti, l’assenza di trama e di una sequenza temporale, le incursioni nei territori del sogno e della memoria, costituiscono una sfida insuperabile per il lettore, costretto infine a riconoscersi incapace di sistemare i tasselli del puzzle fantascientifico e umoristico, non classificabile.

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