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Ne sono passate delle note sul pentagramma da Jazz Contest 88, l’esordio discografico del siracusano Amato Jazz trio inciso una decina di anni dopo la fondazione ufficiale del gruppo (1979), che recentemente è tornato nei negozi di dischi e sulle piattaforme digitali con il nuovissimo I Love”Makkisa” (Abeat For Jazz, 2020).
NATALE coni libri. In considerazione dell’orizzonte incerto che viviamo e vivremo, l’Associazione Italiana Editori (AIE) e quella dei librai (ALI) invitano i lettori ad andare in libreria il prima possibile, senza attendere il Natale. Sottoscriviamo questa campagna per un bene essenziale come i libri perchè nutrono l’anima e la mente.
Ammetto, purtroppo, di non riuscire a stare al passo con il sempre più effervescente panorama jazzistico italiano che sforna una quantità impressionante di giovanissimi talenti e sui quali non sempre vengono posti adeguati riflettori. Così può capitare, come è successo a chi scrive, di scoprire nuovi jazzmen a distanza di tempo dal loro esordio. Mea culpa, mea maximaa culpa per We Kids Quintet (Abeat Records, 2020).
Quasi contemporaneamente a “Fratelli Tutti”, Papa Francesco arriva in libreria anche con “QUERIDA AMAZONIA” (Marsilio, 2020), un potente appello ecologista, un invito a prenderci cura del nostro pianeta e raccogliere il grido degli ultimi della terra. La nuova esortazione Apostolica di Francesco, pubblicata da Marsilio, è dedicata all’Amazzonia e ai popoli indigeni che la abitano.
Con questa prima recensione (PROGETTO LATINO di Jacopo Jacopetti) inizio un ciclo di articoli, senza nessuna presunzione o pretesa di critica musicale, tendenti a far conoscere quanto più possibile dei lavori che ritengo, a mio modesto parere, particolarmente meritori. Un grazie all’amico Gian Franco Grilli che mi ha piacevolmente stimolato ad iniziare questa nuova esperienza. Gaspare Bonafede
Tra gli album dimenticati è spuntato il piacevolissimo PROGETTO LATINO del quartetto del valoroso sassofonista Jacopo Jacopetti completato da Marco Ponchiroli (pianoforte), Paolo Andriolo (basso elettrico), Enzo Zirilli (batteria e percussioni) e con tre ospiti speciali di vaglia come l’originalissima vocalist brasiliana Heloisa “Luma” Lourenço, originaria di San Paolo; il percussionista nuyorican Richie Gajate Garcia e il fisarmonicista bresciano Fausto Beccalossi, che risulta essere un jolly vincente in diverse produzioni dell’etichetta Abeat Records.
Ogni dieci anni, circa, incidono un disco: da poco, infatti, è uscito «Sì», il terzo album per Abeat Records, etichetta italiana che nel 2011 aveva pubblicato il secondo lavoro del “Cordoba Reunion”, quartetto formato da musicisti originari tutti dalla medesima città argentina di Cordoba.
“Parents“ (Abeat records 2019) è il titolo dell’ultimo album firmato dal prolifico chitarrista barese Guido Di Leone qui in trio con il contrabbassista Paolo Benedettini e il noto trombettista Jim Rotondi, per molti anni figura di punta del mainstream jazz newyorkese. Tra le undici tracce vi sono due jazzificazioni di brani sudamericani.
“The future is a tree” (Il Futuro è un Albero), pubblicato con l’etichetta Tuk Music di Paolo Fresu, rappresenta l’esordio discografico come leader del talentuoso contrabbassista salentino Marco Bardoscia, al comando qui di un trio jazzistico di stampo classico completato da conterranei pugliesi: il pianista William Greco e il batterista Dario Congedo. Si tratta di un concept-album dedicato al tempo e al climate change.
Da un paio di settimane il musicista camagueyano Leandro Saint-Hill con il suo quartetto e il contributo di diversi eccellenti ospiti ha lanciato sul mercato discografico, CADENCIAS, un brillante album di cuban jazz (o detto in altro modo, Jazz en Clave) interpretato con una visione cosmopolita.
LUCRECIA/ Da un lato la passione, il ritmo e il calore rioplatense e dall’altro la raffinatezza, l’eleganza e la spiritualità della tradizione culturale nipponica: è il jazz morbido e lirico con sonorità trasversali dei GAIA CUATRO qui con il contributo straordinario di Paolo Fresu. “Lucrecia” è la title track del nuovo album (Abeat Records) del quartetto argentino-giapponese formato da Carlos El Tero Buschini (c/basso e autore della musica di questo brano; il testo è della violinista cantante Aska Kaneko), Gerardo di Giusto (piano), Tomohiro Yahiro (percussioni) oltre alla già citata Kaneko.
Dopo il brillante e fortunato esordio con “Belle Époque” (tributo a Sidney Bechet), a sei anni di distanza l’eccellente duo francese del fisarmonicista Vincent Peirani e del sassofonista soprano Émile Parisien ci regala un preziosissimo ed esaltante «ABRAZO» (Act, 2020- distr. Egea), album di dieci tracce in uscita nei primissimi giorni di settembre 2020.
HORACIO “EL NEGRO” HERNANDEZ e ITALUBA XV «Se Me Perdió La Maleta» (EGREM, 2020)
Horacio “El Negro” Hernández (batt.), Ivan Bridón (p., tast.), Amik Guerra (tr., flic.), Dany Noel (b.el.) – Percussionisti Ospiti: A.Acuña, R. Rekow, J.Díaz, K.Perazzo, T. Vizcaíno jr., E.Lazaga, El Piraña, G. Hidalgo, R.Flores, El Panga, L. Conte
ARUÁN ORTÍZ With ANDREW CYRILLE and MAURICIO HERRERA
«Inside Rhythmic Falls». Pubblichiamo la recensione (già apparsa sul mensile Musica Jazz, giugno) del nuovo album di Aruan Ortiz (p., voc.), Andrew Cyrille (batt.) e Mauricio Herrera perc., voc.) registrato a New York nel maggio 2019, e uscito nei primi mesi del 2020 per l’etichetta discografica svizzera Intakt records.
CUBA, il 26 luglio, lo spirito martiano e i suoi discepoli. Causa il Covid-19 il governo dell’Avana decide di sospendere le celebrazioni del 26 luglio, data che dal 1959, trionfo della Rivoluzione, ogni anno si commemora per ricordare l’insurrezione de los Barbudos (capeggiati da Fidel Castro) quando nel 1953 sferrarono i primi attacchi al regime del sergente stenografo Fulgencio Batista, poi burattino Usa.
Il nome del fortissimo batterista americano-libanese con corazón caraibico ogni tanto appare sulle colonne della rivista Musica Jazz. Gian Franco Grilli l’ha intervistato in occasione dell’uscita della sua ultima fatica discografica «Diluvio» (OriginArt.com)
«Yesun» è l’ultima fatica discografica del pianista Roberto Fonseca, uno dei più efficaci e talentuosi jazzisti cubani in circolazione nel panorama internazionale. L’album registrato nel 2019 è pubblicato dall’etichetta Wagram Music.
Fresco di stampa l’ultima fatica discografica del pianista santiaguero ARUÁN ORTIZ in trio con il batterista statunitense Andrew Cyrille e il percussionista cubanoMauricio Herrera: INSIDE RHYTHMIC FALLS (Intakt records)
Scomparsa di Florencia Etcheves (Marsilio Editore, 320pagine, 18 Euro) è un noir che denuncia la tratta delle donne bianche e il marcio che accomuna i bassifondi e i salotti lussuosi di Buenos Aires, dove la compra-vendita sporca di donne è più redditizia del narcotraffico. Un romanzo pieno di suspence che ruota attorna alla scomparsa di Cornelia Villalba.
Tra i numerosi album pubblicati recentemente abbiamo fatto un prima selezione . Di seguito segnaliamo alcuni materiali di Alfa Music, ECM, Auand, Jando Music/Via Veneto e altri ancora, tra questi Uneven di Stefania TALLINI TRIO; Big Vicious di Avishai Cohen; Angular Blues di Wolfgang Muthspiel; In the Eyes of the Whale di Michelangelo Scandroglio;Love in Translation di Rosario Giuliani; Woland di Massimo Barbiero;I Can See Home From Here di Luca Alemanno; Precious di Chiara Pancaldi; Yesun di Roberto Fonseca.
Il sassofonista terracinese (di Terracina) ROSARIO GIULIANI ha pubblicato un album eccellente, perfetto, come perfetto è il quartetto con cui ha registrato «LOVE IN TRANSLATION» per l’etichetta Jando Music/Via Veneto Jazz. Disco da 30 e lode. Bravo!!!
L’AVANA e il mondo dei libri. Sarà il Vietnam il Paese ospite d’onore alla XXIX Fiera Internazionale del Libro de La Habana, fiera che avrà altri appuntamenti in diversi capoluoghi dell’Isola (6-16 febbraio 2020). E a proposito dell’Avana: a chi vorrà scoprire con un occhio letterario questa città tra le meraviglie del mondo ricordiamo il volumetto, snello nelle dimensioni ma intenso come un distillato, di Chiara Bettelli Lelio: L’Avana- La città sensuale di di Leonardo Padura Fuentes- ed. Unicopli, 2019.
“Know What I Mean?”, registrato a New York nel 1961 e pubblicato nel 1962, se all’epoca era stato un po’ sottovalutato, ora ritorna sul mercato sotto nuova veste. Infatti in quella prima edizione in copertina campeggiava il nome di “Cannonball Adderley” e in caratteri minuscoli Bill Evans. Non c’erano dunque indicazioni di pensare a una condivisione alla pari del quartetto e di quel progetto.
Solitamente queste operazioni di marketing musicale dei “il meglio di…” con copertine esotiche, vengono snobbate dai cultori e anche da incalliti fan. Questo cofanetto di 3 CD( New Continent, distr. Egea Music) raccoglie invece e …
Ascoltando questo disco è proprio il caso di dire che funky e soul jazz sono ancora in grado di produrre delle piccole magie sonore. E fin dalle primissime battute di Move On Up, la traccia …