Mostra tutti: cha cha
Un bellissimo salto all’indietro di 60 anni con il recentissimo Cd “Bossa Nova” dello storico Quintetto jazz di Basso-Valdambrini, più altri ospiti, riedito recentemente nel catalogo Giotto Music/Egea Music. Dieci tracce per un totale di 30 minuti con i “mostri sacri” del jazz italiano degli anni Cinquanta/Sessanta che si cimentano a intrecciare standard jazz, bossa nova, samba, accenti esotici afrocaraibici e timbri insoliti per il pubblico nostrano. Ne caldeggiamo l’ascolto.
Dopo due anni (causa pandemia e altro) il Milano Latin Festival ritorna con 50 concerti, eventi folkloristici e culturali quotidiani, gastronomia e artigianato dedicati al Continente Sudamericano, dal Messico al Cile. La lunga maratona che si svolgerà ad Assago (Milano) aprirà i battenti giovedì 9 giugno per concludersi il 16 agosto 2022. E subito un grande esordio dal palco concerti venerdì 10 giugno con il portoricano Marc Anthony. Il programma completo puoi conoscerlo nel sito www.milanolatinfestival.it
100 concerti per i 100 anni di Charles Mingus a New Conversations – Vicenza Jazz. Dall’11 al 22 maggio, grandi nomi: da Bill Frisell a John Scofield, Joe Lovano, Avishai Cohen, Richard Bona & Alfredo Rodriguez trio (foto), …
Carlos Cippelletti, musicista “pensante”, tranquillo, determinato, dall’Europa rielabora in maniera feconda piano jazz e arrangiamenti ispirati al rivoluzionario e straordinario laboratorio delle musiche afrocubane jazzificate che furono gli Irakere di Chucho Valdés. Classe 1996, il talentuoso pianista spagnolo con il brillantissimo esordio discografico raccolto in «HYBRID/C» dimostra anche doti di raffinatissimo compositore e di ampie vedute. Ecco cosa ha raccontato di questo progetto e della sua carriera a Gian Franco Grilli .
Il concerto della band capitanata dal duo Gonzalo Rubalcaba e Aymée Nuviola tenuto nell’affascinante teatro Ebe Stignani di Imola (Bologna) ci ha accompagnati idealmente in un viaggio a ritroso tra uno degli affollati quartieri della capitale cubana, o di una qualsiasi altra città dell’Isla, per riscoprire sonorità, ballabilità e segreti di quei grandi ritmi mulatti che hanno conquistato il mondo, arricchiti via via da magistrali improvvisazioni di netta impronta jazzistica sui tasti bianconeri.
Vi segnaliamo un concerto spettacolare di musica cubana jazzificata con il quartetto formato da tre eccellenti musicisti cubani e uno spagnolo: PANCHO AMAT (tres, voce), Pepe Rivero (piano), Moisés Porro (percussioni) e il formidabile contrabbassista jazz JAVIER COLINA, con alle spalle magistrali incisioni con Bebo Valdés, Chano Dominguez, Tete Montoliu solo per citarne alcune. Questa performance che trovate su youtube è stata registrata nel AC Recoleto Jazz club di Madrid.
Nonostante una brillantissima storia musicale alle spalle, il leggendario pianista Edy Martínez alla soglia degli ottant’anni (che compirà il 2 gennaio 2022) è misconosciuto alla maggior parte dei jazzofili nostrani. E fino a pochi anni fa lo era anche nella sua Colombia. Per colmare questa lacuna l’abbiamo intervistato tra Bogotà e New York ripercorrendo le straordinarie tappe della sua carriera. Ecco questa enciclopedica chiacchierata.
Assieme al pianista Harold López-Nussa abbiamo ripercorso alcune delle sue ultime produzioni, tra cui Te Lo Dije, Un Dìa Cualquiera, La Familia e la collaborazione con l’esaltante settetto El Comité. La prima chiacchierata raccolta un paio di anni fa, a causa di eccessivi ritardi di pubblicazione, è stata aggiornata al 2 dicembre 2021 grazie ad altri botta-risposta tra Gian Franco Grilli e il pianista avanero attualmente di stanza a Parigi.
“SUBA”, il secondo album del duo formato dal virtuoso pianista Omar Sosa e dal maestro di kora e cantante Seckou Keita con ospite il percussionista Gustavo Ovalles, è freschissimo di stampa su etichetta bendigedig. Sono undici splendide tracce composte e registrare durante il primo lockdown del 2020 come stimolo per una nuova alba, amanecer o suba (in lingua mandinga) e inno-veicolo di speranza, pace, amore e unità tra i popoli.
Da una dozzina di anni il musicista bolognese Marco Pignataro è diventato “bostoniano” per dirigere i programmi del Berklee Global Jazz Institute che puntano a migliorare la società civile e il Pianeta a suon di jazz. L’abbiamo raggiunto per farci raccontare la sua vicenda umana e artistica (nata sotto le Due Torri ma quasi del tutto sconosciuta ai felsinei). Tra i suoi ultimi lavori, il bellissimo album “Almas Antiguas” e il progetto “Jazz for The Planet”, come contributo alla salvaguardia della biodiversità e che sarà presentato virtualmente il 1° novembre 2021 alla Conferenza Internazionale di Glasgow.
Si chiama Bologna Jazz Festival ma la kermesse musicale va al di là della città felsinea, coinvolgendo i comuni dell’area metropolitana e le province di Modena, Ferrara e Forlì dal 28 ottobre al 16 novembre, ospitando stelle internazionali come John Scofield assieme a Dave Holland, Gonzalo Rubalcaba in duo con Aymée Nuviola e il nostro Paolo Fresu con una sua all stars in omaggio a David Bowie. Attorno ai concerti dei super big nei teatri si svilupperà poi una programmazione nei club ricca anch’essa di nomi di primo piano e in parallelo attività artistiche collaterali.
Tranquillo, solare, ambasciatore di musiche venezuelane, “console” di ritmi afrocubani, Gustavo Ovalles è oggi uno dei multipercussionisti più richiesti sia nel latin jazz che nei progetti di world music. «Sonidos del Orinoco» è il titolo della sua produzione più recente. L’abbiamo intervistato in occasione di una tournée con il pianista cubano Omar Sosa. Ecco cosa ci ha raccontato.
La formazione del percussionista siciliano “Guna” Sergio Cammalleri riassume nell’album ONA IREO il frutto di oltre trent’anni di ricerca, sperimentazione musicale e studi tra percussioni e spiritualità. Hanno collaborato a questa autoproduzione talentuosi musicisti internazionali tra cui nomi del calibro di Carlos D’l Puerto Sr. (ex-Irakere) e Michael Viñas (Seis del Solar- Rubén Blades). Di questo e altro si parla nell’intervista raccolta da Gian Franco Grilli
GONZALO RUBALCABA & AYMEE NUVIOLA DUO, di ritorno da Correggio Jazz- Crossroads, 16 luglio 2021. Se la musica afrocubana (e in parte anche l’afro-latin) è ritmo, è alma (anima), è swing, è melodia, è armonia, chi però cattura principalmente l’attenzione del pubblico è il ritmo con quel particolarissimo swing en clave che la tipica sezione ritmica afrocubana riesce a fornire.
La XXIX edizione di Fano Jazz By The Sea, si svolgerà dal 23 al 31 luglio 2021, nell’arco di 9 intense giornate, con ideale prosecuzione l’1 agosto alla Golena del Furlo di Acqualagna, in apertura del nuovo progetto Terre Sonore, con i Funk Off. Anche questa, un’edizione che dovrà innanzitutto tenere conto della situazione sanitaria: organizzato come di consueto da Fano Jazz Network in collaborazione con il Comune di Fano e altre istituzioni.
Un maestoso “manisero” jazzificato di Gonzalo Rubalcaba in compagnia della splendida vocalist guarachera Aymée Nuviola e di un energico sestetto sul palcoscenico del Parco Querini per il festival Vicenza Jazz 2021. Il video che segue presenta la parte saliente di questa versione del celeberrimo son-pregòn di Moisés Simons, pezzo immortalato circa in secolo fa dalla voce di Rita Montaner e successivamente fu cavallo di battaglia di Antonio Machìn. Ancora oggi El manisero si contende con Guantanamera e Chan Chan il ruolo iconico della musica afrocubana nel mondo.
Nato nel Bronx da genitori portoricani, Charlie Sepúlveda, uno dei più interessanti trombettisti e protagonisti del latin jazz, da oltre vent’anni risiede nell’Isla dell’Encanto per condurre una vita a misura d’uomo a contatto con la natura caraibica che ha trovato a Luquillo, località nordorientale di Puerto Rico distante circa 40 minuti da San Juan. L’abbiamo raggiunto per ripercorrere la sua storia e la sua vicenda nel mondo del jazz.
Dall’archivio Micaribe, immagini, che reclamavano visibilità, girate alla rassegna eventi musicali Giardini al CUBO Unipol di Bologna: il 27 agosto 2013, in pedana il combo Latin Jazz Project da una idea del percussionista cubano José Antonio Molina affiancato da italiani: una sezione ritmica di ottimo livello (Alessandro Altarocca, piano; Paolo Ghetti, basso; Stefano Paolini, batteria) e un solista di statura internazionale come il tenorista Piero Odorici. Risultato: jazz en clave con descarga da entrare negli annali delle musiche afro-americane suonate sotto le Due Torri .
Addio alla straordinaria musicologa Maria Teresa Linares, che il 14 agosto 2020 aveva compiuto 100 anni. Punto di riferimento fondamentale per chi negli anni Settanta si avvicinava alla scoperta dell’autentica musica popolare cubana, metà anni Ottanta nella sua veste di Direttore mi aprì, in via del tutto eccezionale, il Museo Nacional de la Musica dell’Avana, che era in fase di ristrutturazione. All’inizio del Novanta la rincontrai e il Museo soffriva ancora un po’ e così in quei giorni avaneri scrissi al volo un pezzo richiestomi dalla rivista Batteria e Percussioni. Ecco un mio modesto pensiero per ricordare il lavoro della grandissima etnomusicologa.
MANUEL VALERA – NEW CUBAN EXPRESS BIG BAND – «JOSE’ MARTI EN NUEVA YORK» (Greenleaf Music, 2020. Progetto interessante quello che ci presenta il pianista cubano Manuel Valera con la sua New Cuban Express Big Band: mettere in musica i versi del poeta ed eroe nazionale cubano Josè Marti raccolti nei Versos Sencillos. (recensione di Gaspare Bonafede)
“a Tuba to Cuba” è il titolo dell’entusiasmante film documentario -presentato a Firenze- che mostra il tubista e contrabbassista Ben Jaffe (direttore della Preservation Hall Jazz Band di New Orleans e figlio dei fondatori di quel locale culto, ossia i genitori Allan e Sandra Jaffe) con la sua tuba impegnato ad esaudire l’ultimo sogno (interrotto prematuramente) di suo padre Allan: scoprire, trovare punti di contatto tra le radici musicali di origine africana di Cuba, Haiti e New Orleans da cui è nato il jazz.
Da un paio di settimane il musicista camagueyano Leandro Saint-Hill con il suo quartetto e il contributo di diversi eccellenti ospiti ha lanciato sul mercato discografico, CADENCIAS, un brillante album di cuban jazz (o detto in altro modo, Jazz en Clave) interpretato con una visione cosmopolita.
Chi, per il presunto vuoto causato dall’assenza di Roberto Fonseca o per altri motivi, non ha partecipato all’appuntamento di sabato 18 luglio (Correggio, RE, Cortile del Palazzo dei Principi), ha perso l’occasione di assistere non solo ad una “sublime” perfomance afro-latin del duo Ramon Valle/Omar Rodriguez Calvo, ma soprattutto di conoscere e apprezzare dal vivo un altro protagonista mondiale del Latin piano: RAMON VALLE, nativo di Holguin, Cuba, naturalizzato olandese.
Salsa e latin jazz per il riscatto dei latinos. Questo in estrema sintesi il succo che spicca dalla lunga e articolata intervista a Oscar Hernández, importantissimo pianista, compositore e bandleader della musica latina e del latin jazz. Nato a Manhattan, da qualche anno Oscar si è trasferito a Los Angeles, dove continua a muovere i suoi progetti con il quintetto Alma Libre e con la favolosa SHO.
Negli anni Settanta sostituì il suo mentore Chucho Valdés nell’Orquesta Cubana de Musica Moderna; è stato il pianista di Arturo Sandoval e di Jane Bunnett. Una volta emigrato a Toronto è sceso in pista come solista. E in Canada Gian Franco Grilli l’ha raggiunto per farsi raccontare la sua luminosa carriera tra musica cubana e jazz.