Mostra tutti: live jazz
Il 25 aprile è il compleanno dell’eccellente sassofonista, compositore, cubano CARLOS MIYARES, nato a Santiago de Cuba ma residente a La Habana. Tra le sue collaborazioni più importanti quella di 5 anni con il grandissimo pianista Chucho Valdés e membro della band di Chucho Valdés & The Afro-Cuban Jazz Messengers premiata con il Grammy Awards 2010 per l’album “Chucho’s Steps”.
Venerdì 8 aprile 2022 RIAPRE la storica Cantina della Doctor Dixie Jazz Band di via Cesare Battisti 7/B, nel centro di Bologna a due passi dalla centralissima via Ugo Bassi.
Carlos Cippelletti, musicista “pensante”, tranquillo, determinato, dall’Europa rielabora in maniera feconda piano jazz e arrangiamenti ispirati al rivoluzionario e straordinario laboratorio delle musiche afrocubane jazzificate che furono gli Irakere di Chucho Valdés. Classe 1996, il talentuoso pianista spagnolo con il brillantissimo esordio discografico raccolto in «HYBRID/C» dimostra anche doti di raffinatissimo compositore e di ampie vedute. Ecco cosa ha raccontato di questo progetto e della sua carriera a Gian Franco Grilli .
Il concerto della band capitanata dal duo Gonzalo Rubalcaba e Aymée Nuviola tenuto nell’affascinante teatro Ebe Stignani di Imola (Bologna) ci ha accompagnati idealmente in un viaggio a ritroso tra uno degli affollati quartieri della capitale cubana, o di una qualsiasi altra città dell’Isla, per riscoprire sonorità, ballabilità e segreti di quei grandi ritmi mulatti che hanno conquistato il mondo, arricchiti via via da magistrali improvvisazioni di netta impronta jazzistica sui tasti bianconeri.
La musica dell’ultimo album di Germano Mazzocchetti Ensemble conquista l’ascoltatore per la ricchezza e complessità di un linguaggio incredibilmente atipico, incatalogabile, trasversale, e soprattutto personale. Muggianne (Alfa Music) “è un album sorprendente”, parola di Nicola Piovani. E di fronte a tanta autorevolezza, che dire, non possiamo che convenire e condividere di seguito anche tutta la sua presentazione-omaggio stampata nell’elegante booklet del progetto discografico firmato dal fisarmonicista e compositore abruzzese. Che nella traccia 7, Incroci dolosi, mostra anche le sue conoscenze jazz citando con originalità il mingusiano Meditation on Integration.
Due interessantissime novità discografiche in omaggio alla musica popolare brasiliana (MPB) e ai suoi autori più importanti sono BRIZA di Madalena e VIVO SONHANDO di trio Muscoso, Mazzaro, Rainone, entrambi pubblicati dall’etichetta Alfa Music.
Gian Franco Grilli intervista Marco Pacassoni, uno dei più apprezzati vibrafonisti-marimbisti italiani in circolazione e che sa spaziare agilmente e trasversalmente tra gli stili della musica moderna con sempre maggiori e autorevoli consensi nel panorama internazionale del jazz contemporaneo. In aprile uscirà «Life» (Giotto Music(Egea Music) il suo ultimo album con due super stelle mondiali del jazz: John Patitucci e Antonio Sánchez.
Un festival per esploratori, della musica ma anche del territorio: l’edizione 2022 di Crossroads si svolgerà dal 4 marzo al 24 luglio proponendo uno sguardo enciclopedico sugli stili jazzistici (e non solo) con oltre 60 concerti (450 musicisti) distribuiti su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna e tappe in oltre venti comuni. Tra i tantissimi artisti internazionali: Pat Metheny, Noa, Gonzalo Rubalcaba-Aymée Nuviola, Uri Caine, Lionel Loueke, Fred Hersch, Wayne Escoffery, Youn Sun Nah-Ulf Wakenius, e Paula Morelenbaum.
Mariano Díaz, argentino, pianista, multistrumentista, compositore, produttore, da circa trent’anni vive in Spagna ed è uno dei tastieristi più apprezzati nel panorama musicale iberico e nordeuropeo, ma sconosciuto nel Belpaese. Un percorso sonoro in bilico tra pop, jazz-rock, musiche afro-americane, latin, world music e flamenco. Gian Franco Grilli l’ha incontrato per ripercorrere alcune fasi della sua fortunata carriera.
40 appuntamenti, oltre 100 artisti del calibro di Jeff Ballard, Sylvie Courvoisier, Immanuel Wilkins, Ari Hoenig, Gianluca Petrella e Paquale Mirra, Rudresh Mahanthappa, Sherman Irby, Roberto Ottaviano, Fred Frith, Chris Morrissey, Samara Joy, Hamilton de Holanda e Chano Dominguez, Simone Zanchini e Antonello Salis, Tim Berne e Matt Mitchell, Scott Hamilton, Craig Taborn e moltissimi altri. Al Torrione San Giovanni, Ferrara, dal 22 gennaio al 30 aprile 2022-
Il compositore e chitarrista cubano Martín Rojas Torriente dopo un lungo silenzio è riapparso in compagnia del grande cantautore e collega Pablo Milanés al festival Barranquijazz sulla costa caraibica della Colombia. Gian Franco Grilli l’ha raggiunto per ripercorrere la sua lunga carriera artistica e la dolorosa vicenda umana segnata da un gravissimo incidente subito nell’infanzia e accettato e superato con la musica.
Il formidabile pianista, compositore e jazzista cubano GONZALO RUBALCABA ci svela alcuni segreti sul concetto della clave nella musica cubana e nel latin jazz. “Tema affascinante e infinito, ma stiamo parlando di qualcosa che è come il cuore che non lo vediamo ma è dentro di noi che pulsa”, così Rubalcaba conclude il botta e risposta con Gian Franco Grilli
Sotto l’albero di Natale ho trovato un bel numero di regali coi fiocchi, soprattutto album. Tranne qualche episodica eccezione l’America Latina non è rappresentata, tuttavia le proposte hanno degli ingredienti di qualità in grado di interessare anche i nostri amici, è vero, prevalentemente di anima ‘latinoamericanista’, ma curiosi anche di altre belle sonorità come il jazz, fusion e soul blues. Continuate a leggere per scoprire queste chicche.
Vi segnaliamo un concerto spettacolare di musica cubana jazzificata con il quartetto formato da tre eccellenti musicisti cubani e uno spagnolo: PANCHO AMAT (tres, voce), Pepe Rivero (piano), Moisés Porro (percussioni) e il formidabile contrabbassista jazz JAVIER COLINA, con alle spalle magistrali incisioni con Bebo Valdés, Chano Dominguez, Tete Montoliu solo per citarne alcune. Questa performance che trovate su youtube è stata registrata nel AC Recoleto Jazz club di Madrid.
«Sounds from the Ancestors» (Mack Avenue- distr. Egea) del sassofonista afroamericano Kenny Garrett è uno dei più interessanti album di jazz ascoltati negli ultimi mesi. Una magnifica ibridazione di black music, ritmi e canti afrocubani per un ideale ritorno alla casa Africa in otto esaltanti tracce. Sicuramente una bellissima Strenna.
Nonostante una brillantissima storia musicale alle spalle, il leggendario pianista Edy Martínez alla soglia degli ottant’anni (che compirà il 2 gennaio 2022) è misconosciuto alla maggior parte dei jazzofili nostrani. E fino a pochi anni fa lo era anche nella sua Colombia. Per colmare questa lacuna l’abbiamo intervistato tra Bogotà e New York ripercorrendo le straordinarie tappe della sua carriera. Ecco questa enciclopedica chiacchierata.
Album dell’etichetta tedesca ACT Music di Siggi Loch (distr. Egea) usciti nel corso dell’anno che suggeriamo di tenere in considerazione come Strenne 2021: tra gli artisti abbiamo Kuhn, Garcia, Lundgren, Wollny, Parisien, Galliano, Fresu, Svensson
Assieme al pianista Harold López-Nussa abbiamo ripercorso alcune delle sue ultime produzioni, tra cui Te Lo Dije, Un Dìa Cualquiera, La Familia e la collaborazione con l’esaltante settetto El Comité. La prima chiacchierata raccolta un paio di anni fa, a causa di eccessivi ritardi di pubblicazione, è stata aggiornata al 2 dicembre 2021 grazie ad altri botta-risposta tra Gian Franco Grilli e il pianista avanero attualmente di stanza a Parigi.
JAZZ diretto in PARADISO. Un altra bella serata di jazz mainstream, sobrio, sussurrato ed elegante allo stesso tempo. Un trio che sul palcoscenico ha mostrato un buona coesione al numeroso pubblico intervenuto (nonostante la concomitante partita della Nazionale di calcio) alla Sala Paradiso Arci di San Lazzaro (Bologna) per Liber Paradisus-Musica Liberata, rassegna in corso sino al 10 dicembre 2021 con vari e diversificati appuntamenti.
Si pronuncia Trio M, ma si legge Myra Melford, Mark Dresser e Matt Wilson, rispettivamente pianista, contrabbassista e batterista, collettivo con il quale martedì 16 novembre 2021 è calato il sipario del Bologna Jazz Festival nello splendido Auditorium del MAST con una performance esplosiva, straniante per un po’, e lontana anni luce da quella soft, sempre in trio (Peter Erskine), ascoltata 24 prima alla Sala Paradiso-Arci di San Lazzaro (Bo) per Liber Paradisus.
Il “cambiamento climatico” non riguarda davvero il clima. Riguarda le persone, la migrazione, il cibo, l’acqua, l’accesso, la salute, l’istruzione e l’equità delle opportunità”, ha dichiarato Fio Omenetto, direttore della Fondazione Tällberg. Se non aggiustiamo il nostro clima ora, ci saranno troppe cose da sistemare in seguito”
“SUBA”, il secondo album del duo formato dal virtuoso pianista Omar Sosa e dal maestro di kora e cantante Seckou Keita con ospite il percussionista Gustavo Ovalles, è freschissimo di stampa su etichetta bendigedig. Sono undici splendide tracce composte e registrare durante il primo lockdown del 2020 come stimolo per una nuova alba, amanecer o suba (in lingua mandinga) e inno-veicolo di speranza, pace, amore e unità tra i popoli.
Gli evergreen dello Zecchino d’Oro-anni Sessanta sono stati per la prima volta jazzificati con ironia elegante e pulsante dal trombettista Paolo Fresu e dalla vocalist Cristina Zavalloni e raccolti nel divertentissimo e coloratissimo «PopOFF!» (Tuk Kids, 2021). Il progetto discografico è stato realizzato con il contributo di qualificatissimi strumentisti come Cristiano Arcelli, Dino Rubino, Marco Bardoscia e Quartetto Alborada.
Il Padova Jazz Festival 2021 recupera quasi totalmente i concerti dell’edizione 2020, che fu completamente annullata a causa del lockdown. E a essi aggiunge delle novità, guardando al futuro. In scena dal 10 al 21 novembre, la XXIII edizione del festival sarà un inno all’Europa, con un cast artistico proveniente da Italia, Svezia, Germania, Russia, oltre a musicisti statunitensi che dell’Europa hanno fatto la loro seconda casa. Riflettori puntati, tra gli altri, su David Murray, Enrico Rava con Fred Hersch e su Charles Lloyd.
Da una dozzina di anni il musicista bolognese Marco Pignataro è diventato “bostoniano” per dirigere i programmi del Berklee Global Jazz Institute che puntano a migliorare la società civile e il Pianeta a suon di jazz. L’abbiamo raggiunto per farci raccontare la sua vicenda umana e artistica (nata sotto le Due Torri ma quasi del tutto sconosciuta ai felsinei). Tra i suoi ultimi lavori, il bellissimo album “Almas Antiguas” e il progetto “Jazz for The Planet”, come contributo alla salvaguardia della biodiversità e che sarà presentato virtualmente il 1° novembre 2021 alla Conferenza Internazionale di Glasgow.