Honduras
L’Honduras (nome ufficiale República de Honduras) è una nazione di (112 492 km², 7 326 496 abitanti, con capitaleTegucigalpa) dell’America centrale istmica. È il secondo paese più povero delle Americhe.
Il paese si affaccia a nord-ovest sul golfo dell’Honduras, a nord e a est è bagnato dal Mar dei Caraibi, confina a est con ilNicaragua, a sud si affaccia sul golfo di Fonseca dell’Oceano Pacifico e a ovest confina con El Salvador e Guatemala. L’Honduras è una repubblica presidenziale. La lingua ufficiale è lo spagnolo, ma nelle Islas de la Bahía prevale la lingua inglese. Nelle regioni dell’entroterra si parlano anche lingue indie (miskito, sumu paya, lenca e garifuna).
2009 – Crisi costituzionale del 2009
Per approfondire, vedi la voce Golpe in Honduras e crisi costituzionale del 2009. |
Nel gennaio 2010 si sono tenute sotto la sorveglianza dei militari le elezioni presidenziali, con un grado di astensione del 70% da parte della popolazione honduregna (per protesta al mancato rispetto da parte della fazione di Micheletti dell’accordo siglato con la resistenza e patrocinato dagli Stati Uniti), elezioni vinte da Porfirio Lobo, che ha sostituito il dittatore Micheletti; alcuni osservatori internazionali hanno giudicato lo svolgimento delle elezioni regolare. Il governo di Lobo non è stato riconosciuto dagli stati dell’Alleanza Bolivariana per le Americhe, dell’Unasur, dell’OEA e da molti altri paesi. Nonostante il colpo di stato ed il successivo allontanamento del presidente eletto Manuel Zelaya, la repressione da parte delle forze filo-statunitensi (vedi Operazione Condor, colpo di stato del 2002 a Hugo Chavez, quello tentato a Evo Morales e il colpo di stato aRafael Correa), l’Unione europea, che dapprima condannò le vicende honduregne, ha riconosciuto il nuovo governo. Come concordato con Micheletti[2], gli Stati Uniti hanno deciso di rimuovere l’embargo nei confronti del paese, riprendendo le normali attività diplomatiche e considerando il golpe un semplice incidente di percorso (ad un caro prezzo umano).[3]
La realtà si dimostra essere molto differente, poiché in realtà il generale Porfirio Lobo è considerato da molti autoritario. Il Fronte nazionale contro il golpe, organizzazione che rivuole l’insediamento di Zelaya, è fortemente perseguito da squadroni della morte muniti di mezzi blindati e di armi d’assalto semiautomatiche. Allo stesso modo, sono repressi tutti coloro uniti con il Fronte, studenti, sindacalisti, docenti, attivisti dei diritti umani contro il latifondismo, giornalisti, organizzazioni per i diritti gay[5]. Tutt’oggi non si conosce l’entità dei crimini contro l’umanità in Honduras, ma organizzazioni internazionali stanno prendendo in seria considerazione questo regime che fin dal primo giorno ha lasciato vittime per le strade honduregne.