Venezuela
Il Venezuela (nome ufficiale in spagnolo: República Bolivariana de Venezuela) è una repubblica federale e democratica situata nel nord dell’America meridionale. Fu il primo Stato latinoamericano ad emanciparsi dalla Corona spagnola e proclamare la propria indipendenza il 5 luglio 1811. Ha per capitaleCaracas.
Il Paese, oggi strutturato in 23 Stati e un distretto federale (attualmente definito Distrito Capital), è delimitato a nord dal Mar dei Caraibi (che a sua volta comprende la frontiera marittima con la Repubblica Dominicana, Aruba, Antille Olandesi, Portorico, Isole Vergini, Martinica, Guadalupa e Trinidad e Tobago), a est confina con la Guyana, a sud e a sud-est con il Brasile, a ovest e a e sud-ovest con la Colombia. Il Venezuela si estende su una superficie terrestre totale di 916.445 km², comprensiva della parte continentale, dell’isola di Margarita e delle Dipendenze federali venezuelane. Il punto più settentrionale del suo territorio è rappresentato dall’isola di Aves. Il Paese esercita la sovranità su 860.000 km² di superficie marina sotto il concetto Zona Economica Esclusiva. Il Venezuela ha anche una storica controversia territoriale con la Guyana su una superficie di circa 159.500 chilometri quadrati compresi nella Guayana Esequiba situata lungo il confine orientale, designata come Zona en Reclamación.
Il territorio facente attualmente parte del Venezuela fu abitato da alcuni gruppi tribali amerindi fra cui i caribe. Fu scoperto da Cristoforo Colombo, al servizio di Isabella I di Castiglia e Ferdinando II d’Aragona, nel 1498. Da questo periodo inizia la colonizzazione da parte della Spagna e il processo di mescolanza etnica e culturale. Dopo la proclamazione dell’indipendenza e per buona parte dell’Ottocento e della prima metà del Novecento, a causa dell’instabilità interna e di una sere di lotte civili, il Venezuela non riuscì ad avere uno sviluppo economico soddisfacente. Fu solo a partire dalla seconda metà degli anni quarantadel Novecento, con la massiccia immigrazione europea (tra cui molti Italiani) e lo sfruttamento intensivo delle proprie risorse minerarie (e in particolare del petrolio) che iniziò rapidamente a modernizzarsi, sperimentando una forte crescita economica. Sul finire degli anni cinquanta del XX secolo, all’indomani della caduta del dittatore Marcos Pérez Jiménez (1958) si impose nel paese un sistema di governo democratico, in vigore fino ai nostri giorni.
Il Venezuela è ancor oggi considerato un paese in via di sviluppo con un’economia basata principalmente sulle operazioni di estrazione, raffinazione e commercializzazione del petrolio e di altre risorse minerarie. L’agricoltura riveste ormai una scarsa importanza mentre l’industria ha avuto negli ultimi decenni uno sviluppo diseguale (in gran parte è ancora un’industria di assemblaggio e montaggio).
È considerato come uno dei 17 paesi con la maggiore diversità ecologica nel mondo, con una geografia variegata che combina regioni tropicali, climi desertici, giungle, ampie pianure e ambienti andini. In questo Stato si trova la più grande area protetta dell’America Latina (nota come: Zone soggette a regime di amministrazione speciale), che copre circa il 63% del territorio nazionale.[3]
La sua popolazione conta circa 28 milioni di abitanti (2008)[4] in gran parte meticci nati dall’incrocio delle razze indigene sia con bianchi di origine generalmente ispanica che con creoli ed africani. Sono presenti nel Paese anche molti europei (spagnoli, italiani e portoghesi in particolare) e loro discendenti, mentre gli indigeni allo stato puro e gli asiatici rappresentano una parte trascurabile della popolazione. La multietnicità del Venezuela ha fortemente influenzato sia la sua vita sociale e culturale che l’arte.
L’attuale capo dello stato è Hugo Rafael Chávez Frías. (da Wikipedia)